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La strana intesa su Intesa non di sistema

Signori, non saremo più una banca di sistema. L’annuncio, papale papale, è arrivato dal presidente del consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros Pietro (nella foto), dal Corriere della Sera, giornale su cui il banchiere sistemico Giovanni Bazoli ha voce in capitolo con grande scandalo di Diego Della Valle. Ma non divaghiamo troppo su Mister Tod’s. Ci ha pensato comunque il giornalista di Repubblica, Andrea Greco, a ironizzare con un cinguettio sulla sortita dell’ex presidente dell’Iri, ora in Intesa: “Gros-Pietro: “Addio banca di sistema”. Cambia la moda!, non le facce: anni 70 a zampa d’elefante, 80 con le grucce, 90 minimal, ora slim fit”.

LE MORATORIE ZALESKIANE 
Ma chi volesse interpretare l’intervista dell’economista torinese come un siluro inviato al banchiere bresciano, e presidente del Consiglio di sorveglianza, Bazoli, resterà in parte deluso perché Gros Pietro di fatto, seppur indirettamente, ha difeso la moratoria concessa al bazoliano Romain Zaleski di Tassara che tanto ha fatto discutere. Il presidente del consiglio di gestione di Intesa ha sminuito la portata dell’operazione con il finanziere più apprezzato da Bazoli, ovvero Zaleski, sostenendo che “dal 2009 a oggi, anni di dura crisi per tutta l’economia italiana, abbiamo concesso una moratoria dei crediti ad oltre 80.000 piccole e medie imprese e a decine di migliaia di famiglie, per un totale di 24 miliardi di euro”. Affermazione così chiosata su Twitter dalla giornalista Roberta Scagliarini, collaboratrice fra l’altro del Corriere Economia: “Cioè 2 mld a Tassara e 300 mila a testa alle pmi“. Come dire: gli atti di cortesia verso il bazoliano Zaleski continuano? Sta di fatto che con questa intervista l’economista si candida alla successione di Bazoli, notano ambienti milanesi.

LA NUOVA ROTTA
Ma è un’altra parte dell’intervista di Gros Pietro a Paola Pica del Corriere a indicare un cambio di rotta della banca. Domanda di Pica: Alitalia, Telecom, Rcs, sono questi gli schemi da non replicare? Risposta di Gros Pietro: “Con tempi e modalità adeguate ci sfileremo da un ruolo che non è il nostro: non saremo azionisti di lungo termine. Non intendo minimizzare peso e impatto di queste operazioni, ma va ricordato che esse rappresentano solo lo 0,5% dei nostri attivi”. E ieri Intesa ha dismesso la partecipazione in Generali.

IL GROS PENSIERO SU CUCCHIANI
Probabilmente un’impostazione condivisa da Enrico Tomaso Cucchiani, l’amministratore delegato di Intesa cordialmente spodestato dalla banca con gran sollievo di molti nell’istituto, forse di tutti. Ma Cucchiani non faceva troppo “squadra”, lascia intendere lo stesso presidente del consiglio di gestione di Intesa parlando proprio del siluramento (e corposo scivolo economico) di Cucchiani.

AVANTI GATTOPARDI
Evidentemente la vecchia e rodata “squadra di sistema” si acconcerà presto per una banca “non di sistema”. Potenza dei gattopardi.



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