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Urge patto pre voto Pd-Udc. Parla Follini

Squadra che vince non si cambia, si dice. Per questo la vittoria di Rosario Crocetta, candidato unico di Pd e Udc in Sicilia, ha riaperto i giochi delle alleanze nel centro sinistra e reso meno scontato il patto tra il Pd di Pierluigi Bersani e Sel di Nichi Vendola per correre insieme alle prossime elezioni nazionali.
 
“Dipende da lui”, chiarisce a Formiche.net Marco Follini, presidente della Giunta delle elezioni e immunità parlamentari del Senato ed esponente del Pd, “le elezioni siciliane e le condizioni drammatiche del Paese richiedono di aggiornare le proprie riflessioni e non rimanere fermi sulle proprie ‘litanie’. La Sicilia ci dice che c’è uno spazio ampio per la protesta ed è saldamente presidiato da Beppe Grillo. Ma c’è anche uno spazio di impegno per il governo. Sta a Vendola scegliere qual è il profilo che intende dare a se stesso e al suo partito. Non mi permetto di dare consigli ma segnalo però che delle due l’una: o si cavalca nelle praterie della protesta o ci si misura con la responsabilità che implica il governare”.
 
Il format siciliano sarà replicato anche alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia?
“Ogni Regione ha la sua specificità e non bisogna fare le alleanze con lo stampino. A me sta a cuore lavorare su progetti che siano di governo. Mentre si organizza un robusto fronte di protesta, occorre che chi ha un’idea diversa la metta in campo. Se a Grillo si oppone l’ordine sparso dei partiti non si va lontano. Se si propone un piano serio di governo, la sfida può essere vinta”.
 
Oggi un retroscena della Stampa prefigurava l’idea di un governo tecnico di Bersani per non far sedere nello stesso tavolo Casini e Vendola. È davvero così?
“Mi pare una strada ancora lunga. C’è di mezzo una complicata campagna elettorale quindi non mi avventurerei in un prematuro toto-ministri”.
 
Ad essere sempre più vicina è invece la data delle primarie del centro-sinistra il 25 novembre. Che giudizio dà di Matteo Renzi, il candidato che, nel bene e nel male, è al centro della scena mediatica?
“Il sindaco di Firenze ha introdotto nel partito alcuni argomenti nuovi di cui gli va dato atto. Personalmente non condivido la sua insistenza quasi maniacale sulla rottamazione e la partita che oppone solo il nuovo al vecchio è uno schema che non mi convince. Lo ascolto con attenzione ma insisto: non lo voterò, e non perché ho qualche anno più di lui”.
 
Ma lei auspica una collaborazione non solo post elettorale tra Pd e Udc?
“Auspico una collaborazione prima delle elezioni e non dopo. E insisto a dire che la geometria variabile delle elezioni fatte in due tempi non è convincente”.


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