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In Cina gli anziani del partito vogliono rottamare il premier

La voglia di rottamazione arriva anche in Cina. Il Partito comunista ha annunciato l’avvio di un’inchiesta interna sull’origine della fortuna che possiede la famiglia del primo ministro del Paese, Wen Jiabao. La richiesta di verifica nasce da un articolato e dettagliato servizio del New York Times.
 
Secondo il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, è arrivata una lettera al Comitato Permanente del Politburo – il massimo organo esecutivo del Partito comunista – nella quale chiede l’apertura dell’indagine. La petizione è stata accolta dal primo ministro. Le fonti non hanno ancora specificato quando avrà inizio e se i risultati diventeranno pubblici. I veterani comunisti avevano chiesto che Wen dettagliasse il suo patrimonio con uno speciale approfondimento sulla Ping An, un’impresa che secondo il New York Times serviva da tramite per altri investimenti.
 
Da dove nascono le critiche degli anziani del partito
 
I vecchi politici del Partito comunista cinese sono contrari alla linea liberale imposta da Wen ma si trovano da soli perché anche i più critici hanno elogiato la reazione del primo ministro. Alcuni media hanno sottolineato che Wen stia appoggiando questa inchiesta per promuovere l’approvazione della cosiddetta “legge della luce”, ferma da alcuni anni, che stabilisce l’obbligo per i leader cinesi di dichiarare il proprio patrimonio familiare. Wen ha dichiarato in un comunicato stampa che l’informazione pubblicata dal New York Times è falsa, sostenendo che non ha una fortuna occulta e che i suoi investimenti sono legali. Per confermarlo si è reso disponibile di pubblicare il suo strato conto personale.
 
La fortuna occulta
 
La polemica è scattata quando il New York Times ha pubblicato che amici e familiari di Wen possiedono partecipazioni in un’ampia rete di imprese per una valore di 2.700 milioni di dollari. La fortuna di Wen è crescita in parallelo al suo potere politico, soprattutto dal 1998 quando è diventato vice-primo ministro e durante il 2003, anno in cui è stato nominato primo ministro. Questi incarichi permettono di decidere sui movimenti di capitali cinesi e di investimenti pubblici in determinati settori.
 
Il ruolo della moglie
 
Gran parte della ricchezza familiare del primo ministro è in mano della moglie, Zhang Beili, conosciuta come “La regina dei diamanti” perché la sua fortuna è nata nella commercializzazione di gioielli. Un altro “ricco” della famiglia Wen è l’unico figlio del matrimonio, Winston, di 40 anni, conosciuto come “Il principino” che insieme alla moglie ha investito molto nell’industria tecnologica, elettronica e finanziaria.
 
I benefici del fratello
 
Il fratello piccolo del primo ministro ha ricevuto direttamente benefici dalla gestione di Wen, che è proprietario di una compagnia che ha avuto più di 30 milioni di dollari di guadagni in contratti e appalti pubblici. Idem per Duan Weihong, la migliore amica della moglie del primo ministro e direttore di Taihong, una compagnia che gestisce le azioni di famigliari e amici di Wen a Ping An.
 
La risposta dell’oscuramento
 
Le rivelazioni del New York Times stanno colpendo Wen a pochi giorni dal Congresso del Partito comunista cinese, nel quale sarà eletto il nuovo vertice e dove il primo ministro aspira alla presidenza. In un tentativo – quasi inutile – di minimizzare lo scandalo, le autorità cinesi hanno oscurato l’accesso al sito web del New York Times. Chi vuole leggere le versioni in inglese o in cinese del giornale dalla Cina, si trova un segnale di errore anche dai motori di ricerca Google e Baidu. Secondo l’agenzia di notizia Efe, sono stati anche cancellati i link pubblicati sul social network cinese Sina Weibo.
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