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Lotta dura e senza paura tra Grillo e l’ex giacobina Repubblica

Grillo al potere? Una catastrofe annunciata. L’allarme lanciato nel consueto editoriale della domenica su Repubblica da Eugenio Scalfari lascia strascichi e polemiche. E fa riflettere l’ex direttore dell’Unità Peppino Caldarola che, in una conversazione con Formiche.net, definisce il fondatore del quotidiano romano “un apprendista stregone”.
 
“La catastrofe annunciata” da Scalfari
Il fondatore del quotidiano del gruppo l’Espresso ha messo in guardia dai rischi che l’eventualità di un futuro politico in cui sia Beppe Grillo il protagonista potrà avere sul Paese: “Sul suo “blog” – ha scritto domenica Scalfari – uno dei suoi seguaci ha già costruito la futura architettura politica: al Quirinale Di Pietro, capo del governo e ministro dell´Economia Beppe in persona, De Magistris all´Interno, Ingroia alla Giustizia, Saviano all´Istruzione. Quest´ultimo nome sarebbe una buona idea ma penso che il nostro amico non accetterebbe quella compagnia. Per gli altri c´è da rabbrividire e chi può farebbe bene ad espatriare”.
 
L’ira dei grillini
Parole che hanno suscitato l’ira dei grillini. Sul blog del comico genovese è stato pubblicato ieri un post dal titolo “Il terrore negli occhi di Scalfari” a firma di Viviana V., una simpatizzante del M5S che professa tutta la sua delusione per chi considerava “una perla del giornalismo”. Seguono centinaia di commenti in cui il fondatore di Repubblica viene sbeffeggiato e criticato soprattutto per queste parole: “Quale sia il programma del M5S resta un mistero salvo che vuole mandare tutti i politici di qualunque partito a casa o meglio ancora in galera perché “cazzo, hanno rubato tutti, sono tutti ladri”. Monti “è un rompicoglioni che affama il popolo”. E “Napolitano gli tiene bordone”.
 
L’attacco a Flores d’Arcais
Nel lungo articolo, il giornalista critica anche con un “vicino di banco” come Paolo Flores d’Arcais, direttore di Micromega, rivista appartenente allo stesso gruppo editoriale di Repubblica, e della sua scelta, annunciata in un’intervista al Fatto Quotidiano, di votare Matteo Renzi alle primarie e Grillo alle Politiche. Secondo Scalfari, Flores d’Arcais starebbe lavorando alla nascita di un partito d’azione, “quello vagheggiato dai fratelli Rosselli e da pochi altri. Verrà e sarà un partito di massa. Guidato da lui? Questo Flores non lo dice. E con chi? Ma naturalmente con Travaglio, con Santoro e con tanti altri che hanno in testa disegni così ardimentosi. A me sembrano alquanto disturbati o bizzarri che dir si voglia, altro non dico”.
 
La risposta del direttore di MicroMega
Oggi in un’intervista al Corriere della Sera, Flores d’Arcais sceglie il low profile nel rispondere all’attacco di Scalfari che lo definisce un “disturbato”: “Io invece aspetto che Scalfari dica altro, che fornisca argomenti, altrimenti la sua è solo un’innocua battuta, neppure di vaghissimo sapore brezneviano… Scalfari è infatti il sostenitore più entusiasta del partito Napolitano-Monti, un partito che, fatti alla mano, in molti articoli ho mostrato essere la prosecuzione del berlusconismo senza la cloacale volgarità di quel regime”.
 
Il commento di Caldarola
Curioso che a lanciare l’allarme incendio per l’avanzare di movimenti di protesta e di persone come Beppe Grillo, Antonio Di Pietro e Antonio Ingroia, sia il fondatore di un quotidiano che quel fuoco l’ha sempre alimentato. Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità, commenta in una conversazione con Formiche.net: “Scalfari e Repubblica hanno fatto da apprendisti stregoni. Hanno evocato un mostro che ora si è emancipato e cammina con le proprie gambe. Lui appartiene a un mondo di gentiluomini e preferisce la critica alla politica secondo quei canoni. Ora essa è invece nelle mani di un mondo che Scalfari non conosce”.
L’ex direttore del quotidiano la Repubblica, secondo Caldarola, “lancia un allarme che si può condividere. Il problema è che lui stesso con il suo gruppo editoriale ha contribuito a fondare”.


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