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Telecom, un gongolante Alierta schiva l’Opa alla Mucchetti e snobba Bassanini

Un gongolante e a tratti baldanzoso Cesar Alierta esce allo scoperto e si sollazza al Sole di Confindustria dettando il nuovo verbo per una Telecom Italia che si trasforma, secondo il Fatto Quotidiano, in un “romanzo criminale”, fra inchieste giudiziarie, sguinzagliamenti della Guardia di Finanza e indagini della Consob.

ALIERTA FELICE DEL TANGO 

L’ascesa di Telefonica nella tolda di comando del gruppo telefonico ora guidato da Marco Patuano, elogiato da Alierta, ha innescato ipotesi di reato che ora sono al vaglio degli inquirenti anche per un inedito forcing della Commissione che vigila sulla Borsa. E nel giorno in cui Telecom Italia annuncia la cessione di Telecom Argentina acquistata da Fintech per 960 milioni di euro, con grande giubilo ben celato degli spagnoli, Alierta si fa intervistare dal Sole 24 Ore lanciando stilettate ben assestate a destra e a manca.

LA SOGLIA DELLA DISCORDIA

“Telefonica non salirà oltre il 15 per cento di Telecom”, è il titolo del quotidiano di Confindustria che sintetizza la paginata di intervista a Cesar Alierta, numero uno di Telefonica. Un annuncio con cui di fatto il magnate spagnolo schiva l’Opa sia con la legge in vigore sia con quella in fieri su spinta di una mozione bipartisan architettata da Massimo Mucchetti del Pd e accettata anche dall’esecutivo. Era proprio la soglia del 15 per cento, oltre il quale una società deve poi lanciare un’Opa in caso di controllo, una delle ipotesi allo studio del governo su forcing di Mucchetti.

LA QUESTIONE DELLA RETE FISSA

Cdp? No grazie, vade retro la società presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’ad, Giovanni Gorno Tempini. Alierta non ha troppi peli sulla lingua. All’osservazione dell’intervistatrice, Antonella Olivieri (“Entrando nella newco della rete d’accesso, la Cdp apporterebbe risorse utili per accelerare gli investimenti”), il numero uno del gruppo Telefonica ha risposto: “Gli investimenti li farà Telecom, non c’è bisogno di aiuti esterni. L’importante è il mix: noi siamo a favore degli investimenti in fibra perché sono necessari per Telecom, ma ancora più per l’Italia“.



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