Barack Obama è stato ragionevole e pragmatico, ha convinto gli indecisi e ha sfruttato le incertezze programmatiche di Mitt Romney. Così Daniele Bellasio, per anni capo degli esteri e vicedirettore esecutivo del quotidiano il Foglio, e ora condirettore del mensile IL del Sole 24 Ore, spiega la vittoria del candidato democratico.
“Obama – dice Bellasio in una conversazione con Formiche.net – ha vinto perché è sembrato un presidente ragionevole e pragmatico, come la gestione dell´emergenza Sandy ha dimostrato a poche ore dal voto”. Inoltre “ha vinto perché ha convinto gli indecisi, come la vittoria negli Stati indecisi ha dimostrato subito dopo il voto”. E poi “gli americani non amano interrompere il lavoro di un presidente dopo un solo mandato: regola confermata”.
Per Bellasio, che cura il seguito blog Danton, “lo sfidante Mitt Romney ha perso peggio del previsto”. Ha perso perché non ha “né scaldato molto la sua base né convinto i tanti indecisi”. Insomma, “non ha scelto fino in fondo né la via del candidato repubblicano moderato né quella dell´affondo duro e netto sulle questioni dell´economia, presentando davvero e con convinzione un´alternativa liberista all´interventismo democratico”. Aveva sì scelto come vice il liberista Paul Ryan, “che un budget alternativo pure ce l´aveva, ma poi lo ha nascosto”. Conclusione: “Ryan non andava scelto o non andava nascosto”.
Comunque, secondo Bellasio, “per il partito Repubblicano non è una sconfitta azzerante, anzi: metà America (quella che vota) vota repubblicano e soprattutto il Gop mantiene la maggioranza alla Camera e così ha in mano buona parte delle scelte dell´agenda fiscale del paese nei prossimi anni”. “I repubblicani però – conclude l’ex numero due del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara – per tornare a vincere in un Paese sempre più multietnico e latino devono rivedere seriamente molte delle loro posizioni più dure in materia di immigrazione”.