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La crisi erode i risparmi degli italiani

La crisi riduce il potere d’acquisto e rende sempre più difficile il risparmio. Inevitabile il ricorso alle varie tipologie di credito al consumo.

 

Ci sono delle categorie di persone che più di altre hanno bisogno di aiuti dall’esterno. Per menzionarne un paio, ci sono genitori single che hanno dei figli e una casa da mantenere e ci sono giovani coppie che non hanno tanti risparmi da parte ma vorrebbero comunque organizzare un matrimonio che si ricorderanno per tutta la vita. Problemi in realtà non ce ne sono, basta chiedere un finanziamento. Per essere sicuri di avere accesso al più vantaggioso, però, è consigliabile mettere i prestiti proposti dal mercato a confronto, anche in modo da essere certi di poter restituire la somma accordata senza troppi problemi.

Il risparmio degli italiani, da sempre tra i più alti al mondo, sta calando da oltre 20 anni. È l’allarme lanciato da Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, tenutasi lo scorso 31 ottobre. Con meno soldi nel portafogli, le famiglie ricorrono al credito al consumo, richiedendo un prestito o un finanziamento per far fronte alle spese della quotidianità. Come ha affermato Visco, la quota risparmiata del reddito nazionale è inferiore del 17% alla media europea (solamente negli ultimi 7 anni ha perso ben 4 punti percentuali).

Il quadro delineato dal numero 1 di Bankitalia trova conferma negli ultimi dati Istat, secondo cui la quota di chi dichiara di voler risparmiare ha raggiunto il 90% (+15% rispetto ai primi anni del 2000), mentre quella di chi afferma di poterlo fare è scesa al 26% (-10%). Questi dati evidenziano che, nonostante i buoni propositi, gli italiani devono scontrarsi con la dura realtà, frenando i consumi o, in alternativa, ricorrendo ai prestiti bancari.

A calare è soprattutto il risparmio delle famiglie che si affidano più che in passato al credito al consumo. Alla fine del 2011 il denaro derivante da un prestito o da un  finanziamento costituivano l’11% del reddito disponibile, mentre i mutui ipotecari si attestavano al 32%, il triplo rispetto a quanto registrato negli anni ’90. A ciò si aggiunga l’alto tasso di disoccupazione – che ha recentemente segnato il +10,8% (il dato più alto da quando sono iniziate le serie storiche mensili dell’Istat) – e l’aumento generalizzato dei prezzi, che, dal 2008 a oggi, ha fatto ridurre il potere d’acquisto degli italiani di ben il -13,2%.

Le previsioni del Governatore di Bankitalia prospettano uno scenario più roseo rispetto a quello attuale. “Nel corso dell’anno sono emersi deboli segni di miglioramento, si è interrotto l’allungamento dei tempi di pagamento delle transazioni commerciali tra imprese; sono riprese le emissioni di obbligazioni da parte delle aziende di maggiori dimensioni. Le previsioni degli analisti finanziari e i più recenti sondaggi congiunturali segnalano un’attenuazione del pessimismo” – ha detto Visco. La cerimonia d’apertura della Giornata del Risparmio ha visto la partecipazione anche delle principali associazioni di consumatori attive nel nostro Paese, fra cui Adusbef, Federconsumatori e Aduc.

“Ogni anno vengono distrutti circa 20 miliardi di risparmi degli italiani attraverso costi inutili applicati sui loro risparmi. Una tassa impropria che paghiamo ogni anno ad un sistema finanziario inefficiente e dannoso per il sistema economico”, ha denunciato l’Aduc, invitando le forze bancarie (Fondazioni e ABI) e le forze politiche a intervenire per risolvere la grave situazione nella quale riversano i risparmiatori italiani. Nel corso della cerimonia è stata, infine, ricordato che, a fronte del perdurare della crisi economica, la moratoria ABI-Associazioni dei consumatori – che consente ai mutuatari in difficoltà economiche di sospendere il pagamento delle rate mensili – è stata di recente prorogata fino a gennaio 2013.


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