L’alibi del piombo di Forza Italia sulle ali del governo ora non c’è più. Per questo, spiega a Formiche.net il giornalista e scrittore Peppino Caldarola, ex direttore di Unità e Riformista, con l’uscita di scena di Berlusconi dal governo e anche dal parlamento, Letta si deve dare una mossa: “L’esecutivo è ora interamente sulle spalle del Pd. Tra qualche mese ci saranno le elezioni europee e sia a Letta che a Renzi conviene che il loro partito abbia successo. Per questo, devono fare in modo che il governo faccia le cose, alibi non ce ne sono più. Il premier ora deve avere uno scatto”.
Anche Renzi oggi sul Corriere della Sera chiede a Letta una svolta. Ci aspettano mesi di scontri e ultimatum tra i due futuri sfidanti alla leadership del Pd?
Se Renzi il giorno dopo le primarie dedicasse tutto il suo tempo a marcare il governo Letta, commetterebbe un errore. Prendendo la decisione di fare il segretario del partito di maggioranza e avendo promesso di rivoluzionarlo, non può limitarsi a fare il portavoce di un Pd scontento. Il 50% delle sue attenzioni dovranno essere rivolte a Letta, il restante 50% alla ricostruzione di Largo del Nazareno.
Come?
Il Pd è un partito a macchia di leopardo, in certe parti esiste, in altre no, una somma di partiti personali come i brogli delle primarie hanno dimostrato. Siamo a metà tra la crisi del partito tradizionale sognato da Fabrizio Barca e Gianni Cuperlo e il partito dei cittadini che vuole Renzi sul modello Parisi-Veltroni. Il futuro segretario sia più esigente verso il governo ma anche verso i sindacati che stanno gestendo con immobilità assoluta la crisi. È questo ora l’interesse della sinistra.
Non rischia di indebolirsi abbandonando la parte del “rottamatore” del governo?
Le posizioni si indeboliscono se ci sono alternative. L’unico competitor di “Matteo” al momento è Letta ma le prospettive per lui potrebbero essere diverse, magari il vertice di qualche organismo europeo o della repubblica italiana, quando avrà l’età per farlo. Potrebbe non esserci quindi un conflitto tra i due ma una coabitazione in cui sarebbe nell’interesse di entrambi fare le cose. E presto.
Letta parla ora di “maggioranza più coesa”. E’ così?
Non mi sembra proprio. Angelino Alfano se non vuole suicidarsi alle elezioni dovrà essere più esigente con il governo, pretendere di fatto che si ottenga quello che Brunetta non è riuscito a ottenere.
Ritiene sia più “pericoloso” Alfano di Renzi per il governo?
Penso di sì. Conosco e stimo Alfano che ha scelto di gettarsi dalla rupe con la scissione da Berlusconi. Ora deve chiedere delle cose altrimenti alle urne non troverà più neanche un elettore.