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Napolitano, Renzi e Rehn. Ovvero il teatrino dell’assurdo

Capita a volte che la politica ci offra l’occasione di sorridere. Non è che sia un gran divertimento, al contrario si tratta sempre più frequentemente di una reazione spontanea, un incontrollabile mix di stupore e disappunto piuttosto che una sana e salutare risata.

Alcuni recenti spunti per sorridere amaramente:

– Napolitano detta l’agenda di governo per mesi in nome degli impegni presi verso l’Europa, della responsabilità. All’improvviso, oggi ha un sussulto ed invita la Comunità Europea a cambiare rotta, ad aiutare la crescita. Il perfetto tempismo del presidente è da sorriso numero uno! Stabilmente presidenziale in una democrazia parlamentare.

– Renzi in piena campagna primarie Pd tira la corda ad Alfano che avvisa – minaccia è una parola fuori luogo dati i numeri –  Letta che corre al Colle che rimanda il premier al Parlamento che è paralizzato in attesa che Renzi lo mandi a casa. Alfano ha gettato in mare il masso che si è legato al collo da solo… o meglio con l’aiutino “disinteressato” dei salvatori del centrodestra, i “nuovi” Formigoni, Giovanardi e Cicchitto in primis. Vedremo se Berlusconi deciderà di regalare un paio di forbici al ragazzo di bottega per tagliare il cappio. Il Cavaliere non è tipo da portare rancori, ma anche lui è umano e si sa, a tutti può capitare che le palle girino.

– I liberali si agitano, nascono nuovi movimenti alla stessa velocità con cui poi si spengono. Tutti hanno le migliori intenzioni di rinnovamento a colpi di accademici slogan, salvo poi discutere di programmi condivisi, stati generali, progetti e percorsi comuni con quello che rimane di una maionese impazzita, ovvero qualche parlamentare e sottosegretario prossimi futuri naufraghi disoccupati in cerca di una zattera targata Renzi per la prossima legislatura. Alla allegra compagnia si unisce anche qualche trombato delle scorse elezioni in cerca di rivincita. L’esperienza appena vissuta dovrebbe insegnare qualcosa, ma tant’è: l’ansia da scranno prevale su tutto, mentre qualche politico sgamato avvezzo alla politica “lacrime e sangue” invita da queste pagine gli ex colleghi di partito ad andare in convento a meditare ed espiare il peccato di vanità. Saggio e corpulento consiglio.

–  I ministri superano se stessi. Quelli tecnici non solo non sanno far di conto – vedi IMU ed altre amenità varie – ma parlano e straparlano a caso creando ancora più confusione tra i cittadini. Mentre il debito cresce, il migliore di tutti da New York dichiara che tutto è sotto controllo, non ci sono problemi. Sorriso perplesso e nasce il sospetto che, data la risposta, non abbia ben capito la domanda. Servirà un corso d’inglese.

L’ultimo sorriso lo dedichiamo all’Europa nella figura dello straordinario e simpaticissimo Olli Ilmari Rehn: non ha ancora capito che con le sue brillanti ed argute dichiarazioni sul nostro Paese rischia davvero un vaffa nazional collettivo e non solo quello degli euroscettici che proprio in siffatte uscite trovano una  giustificazione ai loro dubbi nei confronti della UE. Che sotto sotto anche Rehn sia un populista nazionalista euro critico? Forse, ma ovviamente lo è sua insaputa, come del resto spesso accade qui anche da noi



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