Finora sono sempre stati etichettati come “popolari”. Ora però la componente di Scelta civica che fa capo a Mario Mauro e Pier Ferdinando Casini è alla ricerca di un nuovo nome. Sembra infatti che Pierluigi Castagnetti, ex segretario del Partito popolare italiano, abbia preso carta e penna e fatto notare al ministro della Difesa & Co. che quel nome appartiene ancora al partito confluito nel 2000 nella Margherita.
Il nuovo nome, nelle ultime ore è circolato “Progetto per l’Italia” ma non c’è ancora nulla di definitivo, accompagnerà la fuoriuscita dei gruppi di Camera e Senato che fanno riferimento a quest’area da Scelta civica. Tutto sembra ormai deciso. Dovrebbe partire oggi la richiesta di deroga per costituire un gruppo autonomo alla Camera visto che il numero di deputati è minore di un’unità, 19, rispetto alla cifra minima richiesta da Montecitorio, 20. Ma c’è ottimismo sulla risposta visto che anche ad altri partiti con ancora meno parlamentari, come Fratelli d’Italia, è stata concessa questa possibilità.
Nessun problema al Senato dove la maggioranza è popolare, 12 su 20 senatori di Sc, e non si tratta quindi di fondare un nuovo gruppo ma di rinominare quello esistente. Capigruppi saranno Lorenzo Dellai a Montecitorio e Lucio Romano a Palazzo Madama.
La scadenza temporale per la formazione dei nuovi gruppi è l’11 dicembre, dicono fonti parlamentari: in quella data sarà infatti discussa la fiducia al governo Letta e l’atteggiamento tra i quasi ex compagni di partito è diverso. Mentre Scelta civica ha chiesto oggi a Letta un cambio di passo e non assicura il suo appoggio all’esecutivo, la componente di Mauro e Casini intende fare parte della maggioranza.
Il percorso per la separazione dei due destini non sarà semplice anche perché implica la spartizione delle risorse riservate alla gestione dei gruppi che è molto limitata e codificata. Ma è inevitabile, raccontano, per le differenze inconciliabili che ormai regnano tra le componenti.
Nella nuova veste autonoma già vengono immaginate le nuove iniziative messe in campo dai popolari. Dopo Roma (GUARDA LA PHOTOGALLERY), saranno Milano ed Ancona, rispettivamente il 14 e il 15 dicembre, i teatri di nuove assemblee popolari. D’altronde, le europee sono vicine.