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Il PPE riscalda i suoi campaign manager per le europee

Cinquanta giovani, due grandi strutture come il Partito Popolare Europeo e la Microsoft ed un goal: vincere la prossima partita delle elezioni europee.

Questo è quanto avvenuto a Bruxelles dal 5 al 7 dicembre dove due esponenti per ogni partito aderente al Partito Popolare Europeo (e al suo movimento giovanile, loYEPP), si sono confrontati con i direttori per le strategie di diverse campagne elettorali, con i dirigenti del primo partito d’Europa e con i prodotti, le infrastrutture e gli uomini del più grande colosso di software al mondo.

In un paese dove la comunicazione politica su internet viene intesa solo come post da caricare ogni due/tre giorni su facebook, sembra strano che questi giovani si siano incontrati esclusivamente per parlare di strategie a medio e lungo termine, analisi dati e big data, newsletter personalizzate a seconda di parametri di inclinazione sociale, economica e politica. Sempre rispetto alla situazione nel bel paese, l’unico protagonista sulla scena politica che dispone di una piattaforma digitale integrata al passo con l’evoluzione dei tempi è Matteo Renzi.

Per l’Italia erano presenti i delegati di Forza Italia, dell’UDC e dell’SVP impegnati nella elaborazione di una strategia digitale per poter vincere le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo che, dal prossimo anno, inciderà direttamente nel processo di indicazione del presidente della Commissione Europea.

Il PPE (tra i clienti più esigenti in strategia politica e marketing di Microsoft), intende vincere questa campagna e si affida ai giovani campaign manager per trionfare in un campo, quello dei social network, che vede favorite le forze euroscettiche e populiste.

Ma in Europa non si muovono solo i popolari: i socialisti, infatti, forti di una designazione da tempo conclamata dell’attuale presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, sono anche loro in movimento per non venire scavalcati dai movimenti di estrema sinistra e dai populisti. Anche in quel campo la parola d’ordine è quella di incidere e monitorare il dibattito “social” utilizzando selezionati giovani che, da nativi digitali, hanno il compito di rendere il più attraente possibile le ricette socialiste per la competizione elettorale.

A poco più di 5 mesi dalle elezioni, quando nomi dei candidati e liste sembrano lontane dall’essere definite, a Bruxelles già si affilano le lame della battaglia digitale che, mai come nel 2014, inciderà nel rinnovo delle istituzioni europee.



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