“Vado a vedere un film se: 1) ha almeno due personaggi femminili; 2) quei personaggi parlano fra loro; 3) e non solo di uomini”. la massima cinematografica è tratta da un fumetto di alison bechdel – leggo sul corriere della sera di oggi – ed ha ispirato “un vero e proprio sistema di classificazione adottato da quattro cinema indipendenti e da una tv via cavo in svezia”. un’iniziativa che mira a “premiare con il massimo punteggio – la A del logo con la scritta ‘approvato’ – i film che rispettino fedelmente il criterio del fumetto”. “richieste per adottare il lodo sono già arrivate da cinema di francia, regno unito, irlanda, slovenia, stati uniti; e il festival di bluestocking film serie di portland ha inserito nella programmazione solo opere conformi ai requisiti”.
Con il nuovo anno intendo, anche io, superare (una volta per tutte) il test del sessismo: mi riprometto di astenermi dal partecipare ad eventi di vita quotidiana (riunioni, pasti, telefonate, etc etc) nella quale non ci siano almeno due donne che, rigorosamente, ignorino il sottoscritto e qualunque altro uomo (etero ed omo) nella conversione!