Il sorriso sornione di Bruno Vespa la dice lunga. Anche Matteo Renzi si è vespizzato, anche il grande rottamatore della politica italiana si è arreso a quella che Filippo Ceccarelli su Repubblica chiama “ecclesiologia cerimoniale” di Vespa.
Le arti seduttrici del conduttore di Porta a porta hanno funzionato ancora una volta. Per la presentazione del suo nuovo libro, “Sale, zucchero e caffè” (Mondadori), si è scomodato prima Silvio Berlusconi, ieri la nuova coppia Renzi-Alfano. Una coppia scoppiettante che ha quasi oscurato la presenza del giornalista. Continue stoccate, punzecchiature, ironie in una sfida che detta di fatto tempi e modi del governo. E che aveva sicuramente un convitato di pietra: Enrico Letta.
Legge elettorale, lavoro, riforme istituzionali sul tavolo di Palazzo Santa Chiara, sovrastato da opprimenti gigantografie di Vespa e del suo libro.
E che i protagonisti dell’evento contassero, si è capito anche dalla folta platea in sala, in realtà un po’ annoiata, come dimostrano i tanti sbadigli catturati da Umberto Pizzi.
Anche quelli di Giuseppe Recchi, presidente di Eni, che comunque non si è voluto perdere il primo duello in diretta dei due enfant, prodige si vedrà, della politica italiana.