La vicenda dell’Ucraina è davvero amara. A fronte dell’imminente fallimento di Kiev, la Russia comprerà titoli di Stato ucraini per 15 miliardi di dollari e farà uno sconto sul prezzo del gas. E l’Unione europea che cosa ha offerto? I matrimoni omosessuali.
Come se non bastasse, mentre il parlamento spagnolo si appresta a varare una legge di stampo franchista sul divieto di manifestazione, Putin ha annunciato che grazierà Michail Khodorkovsky, il magnate del petrolio arrestato dieci anni fa mentre era sul punto di sfidarlo alle presidenziali, e un’amnistia che riguarderà anche le Pussy Riot.
Propaganda, si obietterà. Ma di sicura efficacia.
Galvanizzato da questi successi, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno il presidente russo ha rifilato una sventola all’Ue: “Volete vivere come a Parigi?”, ha detto Putin agli ucraini. “Bene, ma guardate cosa c’è’ scritto sui regolamenti europei: i mercati verranno aperti, non ci saranno fondi, e le regolamentazioni tecniche e commerciali saranno europee. Cosa significa questo? Che dovrete chiudere le industrie e l’agricoltura non si svilupperà”.
A questo punto viene un dubbio: ma Putin si riferiva al’Ucraina o all’Italia?
