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Politica estera, questa cara sconosciuta

Pochi giorni fa il polemista Filippo Facci ha attaccato Monti, reo di rilasciare troppe interviste alla stampa estera. Al netto della sacrosanta libertà di critica, non c’è dubbio che alle latitudini dei giornali italiani il nostro Paese rappresenta un micro pianeta attorno quale ruota tutto il resto. Non è così e pazienza se nella nostra politca e nella nostra editoria Copernico non è preso troppo sul serio. Noi crediamo che il presidente del Consiglio faccia bene a presidiare il dibattito europeo facendo sentire la sua voce sui quotidiani tedeschi, inglesi o francesi. Non solo. Riteniamo che la politica estera, e non solo europea, sia l’unica possibile per questo governo e per i prossimi che verranno.

Mario Monti potrà essere giudicato positivamente o negativamente ma se non si coglie il valore di un premier che negli ultimi tre giorni ha partecipato al forum mediterraneo di Milano, ha avuto un colloquio con il confermato presidente americano, ha incontrato il Primo Ministro inglese Cameron (centrale nel dibattito sul bilancio della Ue) e che oggi partecipa al vertice intergovernativo con l’Algeria, si commette un grave errore di valutazione. Il problema grave per l’Italia, che anche quando hai un governo ben posizionato e autorevole sullo scacchiere internazionale (si può sempre fare meglio, ovviamente), il Paese non sempre segue. Sia sul piano del business che su quello culturale. Interesse nazionale e presidio dello scenario estero sono due facce della stessa medaglia. Monti sembra comprenderlo. Partiti, media e società lo capiscono? Diciamo che probabilmente c’è ancora tanta strada da percorrere. Il nostro sito spera di poter essere uno degli strumenti che può accompagnare in questo percorso.


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