Il 30 dicembre 2012 ci salutava Rita Levi Montalcini, una delle personalità più importanti dell’ultimo secolo. Una donna che ha lottato contro diverse forme di pregiudizio e di violenza, prima come ebrea durante la guerra voluta da Hitler e Mussolini, poi nell’ambito della vita quotidiana e dell’accademia, contro il sessismo e la cultura maschilista.
Si è laureata in medicina, ha vissuto negli USA dove ha potuto fare ricerca e fare scoperte importanti per lo sviluppo della medicina e delle neuroscienze. Ha vinto nel 1986 il premio Nobel per la medicina e ha contribuito in modo importante allo sviluppo sociale e culturale, oltre che scientifico del nostro Paese.
Una sua frase ricorre spesso: “il corpo faccia ciò che vuole, io sono la mente!” Lei era davvero la mente. In diverse interviste raccontò il suo pensiero sul futuro, la morte e con la sua solita serenità si disse non preoccupata. Era consapevole del tempo e dell’inesorabilità della nostra vita umana, ma la sua opera è rimasta ed è questo che conta: e saranno le generazioni a farla vivere ancora. Questo è il destino dei grandi.
Ha svolto inoltre un’attività politica intensa, instancabile malgrado la stanchezza fisica e l’età avanzata. Ha fatto il suo dovere, ha assolto e onorato un ruolo, quello di senatrice, che da troppi, in questi anni, è stato invece denigrato, offeso e umiliato. Non si scorderanno le offese che ricevette da alcuni “esponenti” politici. Piccoli uomini, che la storia cancellerà.
Sono emozionato nel ricordare questa personalità, perché ho avuto l’enorme privilegio di incontrarla. Di vederla, di parlarle e di poterle dare la mano. Erano gli anni dei miei studi in università, in Milano Bicocca, e lì ho ascoltato la sua appassionata lectio doctoralis, ho apprezzato la sua ironia e la sua lungimiranza, la sua profonda saggezza e la sua totale semplicità.
Mi ha regalato un sorriso, e quello è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. L’emozione era grande, perché era un mio piccolo sogno nel cassetto, quello di incontrare Rita Levi Montalcini un giorno, ed è accaduto.
Oggi onoro la sua memoria con queste poche righe, e ricordo a tutti l’importanza dell’impegno civile che che la senatrice Montalcini ha dimostrato. La sua dedizione per la causa delle donne e della scienza, la sua saggezza profonda, la sua energia. Siamo stati fortunati ad averla con noi, facciamo tesoro dei suoi insegnamenti e della sua esperienza.