Auguri ad Enrico Letta firmati Matteo Renzi.
Anche se la letterina, che il leader del Pd ha inviato al premier, con l’intervista a “La Stampa”, è di quelle che uno preferirebbe non ricevere mai.
«Non posso accettare – ha detto a Geremicca il giovane e rampante segretario – l`impostazione, che Enrico ha dato alla sua conferenza-stampa di fine anno, quando ha detto che un salto generazionale è compiuto, facendo quasi immaginare una intesa tra lui, Alfano e me.
Le cose bisogna raccontarle per come stanno. Lui, Enrico, è stato portato al governo, anni fa, da D`Alema, che io ho combattuto e combatto, in modo trasparente. E don Angelino Alfano al governo ce l`ha messo Berlusconi, quando io non ero ancora nemmeno sindaco di Firenze».
Prendendo le distanze dai quasi coetanei Angelino ed Enrico, Renzi ha scavato un abisso tra se stesso e il novantenne Re Giorgio, che l’attuale governo ha voluto e difeso. Continuerà a farlo anche nell’atteso messaggio televisivo del 31 dicembre? O prenderà atto del pronunciamento del leader PD, che avvicinano le elezioni?
E non si può non chiedere al Sindaco di Firenze: se le non ci azzecca nulla con Letta e D’Alema, non avrebbe dovuto dirlo quando tanti ex dalemiani ed ex DC la votarono, passando, italicamente, sul carro del vincitore?