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Post-it per Letta e Renzi

Secondo molti commentatori internazionali la Spagna ha una migliore valutazione del suo operato, perché ha un Governo più solidale.
Noi, invece, ci balocchiamo con un gioco di un nuovo segretario di un partito, il Pd, che ha un Presidente del Consiglio di sua designazione e un Segretario neo eletto che si diverte a criticarlo.
Si mettano d’accordo su cosa dovrà fare il governo anche in vista di un semestre europeo a guida italiana, non mettano all’ordine del giorno niente altro che il superamento di un periodo di disastrosa crisi dovuta alla follia della Germania che vuole attuare una politica di STABILITA’ senza SVILUPPO.

Poi cerchino di trovare il consenso del maggior numero di parlamentari su un programma di pochi punti essenziali:
1) eliminazione delle assemblee provinciali (le province erano nate come dipendenza locale del governo centrale e non prevedevano organi elettivi che potrebbero essere di segno contrario al governo centrale);
2) Senato delle autonomie con non più di 100 senatori – 5 a Regione,
3) Presidente della Repubblica dotato di poteri esecutivi di tipo francese,
4) eletto con il doppio turno che assicura dopo 14 giorni chi governerà per il periodo intero previsto dalla legge.
5) alleggerimento dei poteri della burocrazia a tutti i livelli,
6) cambiare il principio che SI PUO’ FARE SOLO QUELLO CHE E’ ESPRESSAMENTE AUTORIZZATO PER LEGGE, con un principio stile anglosassone che dice NON SI PUO’ FARE SOLO QUELLO CHE E’ ESPRESSAMENTE VIETATO.
Se non si trovano sufficienti parlamentari disposti a fare queste riforme costituzionali e se i programmi di governo saranno bloccati dalla mancanza di mezzi attuale, l’Italia sarà costretta al fallimento.



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