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La rivolta fiscale prossima ventura

Da tempo si sussurrava che i tre governatori leghisti del Nord (Zaia, Maroni, Cota), espressione di un partito che predicava la secessione, con l’insopportabile situazione economico finanziaria creatasi, che ha ridotto alla miseria larga parte del ceto medio al Nord, come al centro e, drammaticamente al Sud dell’Italia, avrebbero finito con assumere decisioni clamorose sul piano fiscale.

Ciò sino ad ora non è avvenuto. Attenti però che, come scriveva oggi un quotidiano di larga tiratura, nel Veneto cominciano manifestazioni popolari con cartelli che inneggiano alla rivolta fiscale.

Cosa accadrebbe se i tre governatori decidessero di chiedere ai contribuenti, a partire dalle prossima scadenza del pagamento dell’IVA, di versare il dovuto alle tesorerie regionali anziché a quella generale dello Stato?

In poco tempo sarebbe messa in crisi, con la sua autorità, la stessa capacità economico  e finanziaria dello Stato italiano.

Ciò non è ancora fortunatamente accaduto, ma potrebbe accadere, avendo consapevolezza che non tanto ” i forconi”, ma le rivolte fiscali sono sempre state alla base delle rivoluzioni.

O il governo e le stesse amministrazioni regionali, in molti, troppi casi, al Nord come al Centro e al Sud, dissipatrici invereconde delle finanze pubbliche, cambiano marcia o qualcosa accadrà, anzi sta già accadendo ed allora saranno dolori seri per tutti.

Speriamo prevalga il buon senso e la volontà di girare finalmente pagina.

Ettore Bonalberti
www.lademocraziacristiana.it
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net



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