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Il balletto sulla legge elettorale

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BACK TO ITALY, LEGGE ELETTORALE La politica italiana è occupata dallo strappo sulla legge elettorale, che non sembra ricucirsi. E Berlusconi rivendica l’accordo: “Le riforme di Matteo? No, sono le nostre” (Corriere).
Battaglia sulle liste bloccate Renzi boccia la proposta di Letta facendo muro sulle preferenze, chieste da una parte del Pd e dai piccoli partiti della maggioranza: “Sono fuori dall’accordo”. Ma la minoranza Pd dà battaglia: i bersaniani stanno preparando tre emendamenti che puntano a far saltare le liste bloccate (Rep).
Sbarramento Al congresso di Sel – Renzi assente – fischi a Bonaccini, inviato dal segretario Pd, che prova ad aprire ai partiti minori con possibili ritocchi allo sbarramento (Il Fatto Quotidiano). Ma “la variabile imprevista” potrebbe essere lo stesso Berlusconi se accettasse di ridurre il tetto per i partiti coalizzati, scrive Francesco Verderami sul Corriere.
La legge elettorale in Aula Il rischio è il fuoco incrociato. Stime provenienti dai diretti interessati calcolano tra 90 e 100 i deputati Pd che – lasciati liberi – voterebbero per il ritorno alle preferenze: la “durissima vita” della riforma elettorale in Commissione (La Stampa).
Lettura Dopo Mattarellum e Porcellum, il padre delle etichette alle leggi elettorali italiane, oggi sceglierebbe Bastardellum: l’editoriale di Giovanni Sartori sul Corriere.

Politica e magistratura Affondo del presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, che difende i suoi colleghi impegnati in prima linea nei processi contro Berlusconi: “Sui magistrati attacchi personali, dileggio strumentale, gogna mediatica e minacce” (Corriere).



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