Caro direttore,
chiamata in causa personalmente dalla professoressa Poggi, mi vedo costretta a precisare che il mio articolo “L’Italicum era già nella relazione dei Saggi” a pagina 5 della Stampa del 22 gennaio scorso, riportava tra virgolette passaggi testuali della relazione finale della commissione.
In particolare, dal capitolo 5 e dal punto 8 riguardanti per l’appunto “…premio di maggioranza che porta al 55% dei seggi la coalizione o il partito che abbia superato …una soglia tra il 40 e il 50%”, nonché il capoverso finale dello stesso punto 8 al capitolo 5, riguardante il secondo turno “se al primo turno nessuna lista o coalizione di liste raggiunge la soglia per il premio maggioranza”. Un punto, questo, identificativo del sistema che oggi chiamiamo Italicum, e oggetto di altri miei due articoli scritti nel mese di settembre.
Non entro nel merito delle valutazioni della professoressa Poggi, ma spiace che si cerchi di manipolare in polemica (“checché ne scriva Antonella Rampino sulla Stampa…”) quelli che sono puri e semplici dati di fatto: la commissione di 40 Saggi ha disegnato – e sinanche vivamente consigliato – il sistema elettorale attualmente un discussione alla Camera, al quale poi la politica com’e’ del tutto evidente ha apportato – e apporterà – aggiustamenti di merito e di metodo.