per scongiurare il malaffare, oggi, si intende riformare la legge elettorale introducendo le preferenze. si dimentica, però, che la legge attuale fu votata proprio per abolire le preferenze, considerate causa di ogni orrore (vedi il famigerato voto di scambio). la attuale normativa sui concorsi nazionali nell’università è stata la risposta agli abusi commessi nei concorsi locali. ma questi ultimi, a loro volta, furono introdotti per ovviare a quelli compiuti a livello nazionale sotto la previgente normativa. il problema non sono le regole. ma l’etica di chi è chiamato ad applicarle. “fatta la legge, trovato l’inganno” recita la vulgata. cambierà la legge elettorale, cambieranno i concorsi universitari, ma senza una palingenesi morale siamo condannati a continue riforme. non c’è scampo, almeno sino a quando l’egoismo e l’interesse personale saranno considerati un valore sociale.
Condannati alle riforme senza virtù
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