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Ecco perché Libération rischia la chiusura

Uno storico quotidiano francese, Libération, è in crisi. Ma non solo per le difficoltà economiche e la rivoluzione digitale che sta mettendo in crisi le pubblicazioni di carta. Libération è in difficoltà perché dopo l’uscita dalla società del banchiere Edward Rothschild e le dimissioni dell’editore fondatore Serge July, il giornale pare aver perso la bussola. Inoltre, nonostante sia stata revocata la convocazione di uno sciopero per venerdì, l’89% dei redattori ha chiesto le dimissioni dei direttori generali del gruppo editoriale Nicolás Demorand e Philippe Nicolás:“Per poter cominciare un vero progetto di giornale con un piano economico legale e credibile”, ha spiegato il comitato di redazione. Il direttore responsabile della testata, Fabrice Rousselot, si è unito alla protesta.

LE RAGIONI DELLA PROTESTA
Da una settimana, ogni giorno, Libération dedica due pagine alla crisi interna. Lo scorso sabato la redazione ha pubblicato un articolo con le ragioni della protesta: “Noi siamo un giornale. Non siamo un ristorante, non un social network, non uno spazio culturale né uno studio tv. Non siamo un bar o un incubatore di start-up”.

IL PIANO DEGLI AZIONISTI
Nella presentazione del piano degli azionisti del giornale, è stata comunicata l’intenzione di trasformare il quotidiano “in un social network, generatore di contenuti a pagamento su diversi supporti”. Così, la redazione in rue Beranger di Parigi diventerebbe “un circolo culturale, con bar, ristorante, galleria d’arte, studio di radio e televisione, con l’appoggio del designer Philip Starck”. I giornalisti sarebbero trasferiti nella periferia parigina. Il piano è stato chiamato “Caffè Flore del XXI secolo” e cerca di unire le due grandi rivoluzioni sociali e liberali della storia moderna: quella degli anni ’50 e quella digitale. La riforma prevede anche una riduzione di stipendi, pre-pensionamenti e la chiusura del giornale alle 20 invece che alle 21,30 come adesso.

LE PREOCCUPAZIONI DI HOLLANDE
Anche il presidente francese François Hollande ha manifestato preoccupazione per la situazione di Libération. Prima del suo viaggio negli Stati Uniti, il leader socialista ha incontrato un gruppo di giornalisti che gli ha spiegato i dubbi esistenti sulla solidità finanziaria del gruppo e la necessità di attirare nuovi investitori.



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