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Ecco come può davvero decollare Alitalia

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali

La vicenda Alitalia è uscita definitivamente dai confini nazionali. Dopo il tentativo dei “capitani coraggiosi” di salvare il vettore nazionale e la lunga e complicata trattativa con Air France, il governo e il management di Alitalia sembrano aver deciso. Sarà Etihad il partner della nostra compagnia di bandiera. Entrerà nel capitale, contribuendo a ridefinire il piano delle rotte e avanzando anche l’interesse per la società di controllo e gestione dell’hub di Fiumicino.

A suggellare questa ipotesi è stato il nostro premier Enrico Letta nel corso della sua ultima missione nel Golfo. Ora è in corso la due diligence, il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un’azienda.

A causa di qualche possibile ostacolo – in primis i tempi sensibili dei livelli occupazionali in Alitalia e delle tariffe aeroportuali – questa fase durerà almeno un mese. La strada sembra però segnata e il tempo necessario a definire i dettagli è garantito dall’ingresso di Poste italiane nel capitale della compagnia di bandiera.

L’accordo è di per sé non solo necessario, ma anche opportuno perché in un mercato come quello del trasporto aereo è impossibile immaginare di rimanere soli.

L’alleanza Skyteam – di cui Alitalia è parte insieme ad Air France e Klm – ha dimostrato di funzionare solo parzialmente ed è servita per raggiungere in parte economie di scala, ma non ha salvato Alitalia dalle sabbie mobili dei debiti.

Con Etihad si potrà discutere una razionalizzazione delle rotte e dei costi, rafforzando il ruolo della nostra compagnia come vettore regionale senza trascurare le opportunità sul lungo raggio che offre il partner emiratino.

Etihad Airways è operativa dal 2003 e ha trasportato nel 2013 circa 12 milioni di passeggeri; dal suo hub, l’Abu Dhabi International Airport, serve 102 destinazioni per il trasporto passeggeri e merci in Medio Oriente, Africa, Europa, Asia, Australia e America con una flotta di 89 Airbus e Boeing.

La compagnia ha ordinato altri 220 aerei, tra cui 71 Boeing 787 e 10 Airbus A380, il più grande aereo passeggeri del mondo.

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Gianluca Ansalone è docente di strategia e geopolitica.

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