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Ecco come si può ancora fermare la legge per l’eutanasia infantile in Belgio

Il Belgio è diventato il secondo Paese al mondo dove l’eutanasia per i minorenni è legale. L’emendamento della legge che regola la morte assistita è stato approvato ieri dal Parlamento federale e prevede l’eutanasia per bambini e adolescenti in due casi specifici: quando patiscano una “sofferenza fisica insopportabile e la morte a breve sia inevitabile”.

LA NUOVA NORMATIVA
Le polemiche attorno al progetto di legge non sono state poche, soprattutto durante il dibattito alla Camera dei deputati, con l’insistenza dei democristiani (fiamminghi e valloni) per la sospensione della discussione. Alcuni gruppi politici hanno denunciato la manipolazione del dolore dei bambini e i consigli dei pediatri a favore della depenalizzazione dell’eutanasia. Inoltre, per procedere, è necessaria un’autorizzazione scritta dai genitori e una valutazione psicologica che conferma la capacità di discernimento del minore.

L’EUTANASIA IN EUROPA
L’eutanasia è legale in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. In Belgio, la morte assistita è concessa dal 2002 e la proposta di riforma approvata ieri è stata discussa in Parlamento da dicembre. A sostenerla i gruppi socialisti, liberali, ecologisti e nazionalisti fiamminghi del N-VA; oppositori invece i democristiani e la destra radicale. Ora che la legge è stata approvata manca la firma del re Filippo del Belgio per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Secondo la Commissione federale di controllo e di valutazione dell’eutanasia, in Belgio i casi di eutanasia sono aumentati del 25%, 1.432 in un anno.

GIOCHI POLITICI
Il deputato Karine Lalieux ha chiesto di non strumentalizzare politicamente il provvedimento, riferendosi alla diffusione del video di una bambina canadese, malata di cuore, che supplica il re belga di non controfirmare la nuova normativa. Lalieux ha spiegato che casi come questo non sarebbero soggetti alla morte assistita”.

LA POSIZIONE DEI MEDICI
Il deputato Catherine Fonck, invece, ha protestato contro la mancanza di fiducia verso i professionisti della salute, ricordando la lettera di un gruppo di pediatri inviata al presidente del Parlamento, André Flahaut. “Stanno chiedendo ai genitori di firmare la morte dei propri figli. Non è terribile?”, ha detto Fonck. Il parlamentare Sonja Becq ha insistito che l’emendamento non fosse ancora pronto per essere votato e ha chiesto di perfezionarne il testo.

L’APPELLO DAL CANADA
Una bambina di quattro anni, Jessica Saba, residente in Quebec, in Canada, ha chiesto al re Filippo del Belgio di respingere la richiesta del Parlamento per bloccare la legge per l’eutanasia infantile. In un video che ha commosso la rete, la bambina fa un appello al re, mentre i suoi genitori, amici e fratelli raccontano una storia di speranza e il legame che li unisce. Jessica è nata a Montreal a maggio del 2009 con una grave malformazione cardiaca: una valvola del cuore era completamente bloccata e una parte poco sviluppata. Se non fosse stata sottoposta ad una serie di interventi al Montreal’s Children’s Hospital avrebbe vissuto pochi giorni. In Quebec il governo porta avanti una discussione per approvare una legge simile a quella belga. La Quebec Human Rights Commission consiglia l’eutanasia infantile in alcuni casi, ma altre associazioni si oppongono, usando la storia di Jessica come bandiera.

Ecco l’appello di Jessica Saba al re Filippo del Belgio



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