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“Ogni giorno come l’ultimo” Così ha twittato Enrico Letta, salito al Colle ieri alle 13 dove ha consegnato il mandato al Presidente Napolitano. Immediato il via alle consultazioni senza alcun passaggio parlamentare (il comunicato del Quirinale). Si chiuderanno oggi e non vi parteciperanno M5S né Lega. Napolitano ha chiesto di far presto: Renzi potrebbe ricevere oggi o al massimo domani l’incarico di formare il nuovo esecutivo (Rep).
La squadra di Renzi In attesa dell’incarico e delle consultazione con gli alleati, ecco i paletti di Renzi: massimo 18 ministri (sul modello governo Monti) e per metà donne. Punto fermo, scrive il Corriere, in Graziano Delrio quale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Per l’Economia Napolitano consiglia a Renzi di consultare Mario Draghi.
Totoministri La Boschi è ingresso sicuro, alle Riforme o ai Rapporti con il Parlamento. Alla Difesa sfida tra Emanuele Fiano e Roberta Pinotti. Dovrebbero restare Bonino agli Esteri, Orlando all’Ambiente, Lorenzin alla Salute e Lupi ai Trasporti. All’Economia i nomi forti sono quelli di Lucrezia Reichlin e Fabrizio Barca, per lo Sviluppo Economico Andrea Guerra, ma si fa anche il nome di Montezemolo. Al Lavoro Tito Boeri o Epifani, ma l’incarico potrebbe anche andare a a Ichino. Alla Giustizia Michele Vietti, ma entra nella lista anche l’ex ministro Severino.
Scontro sul Viminale Renzi pensa a Franceschini, ma Alfano difende il suo incarico: “Io rimango qui. Non si discute”. Posizione che “impedirebbe a Renzi di rimescolare la squadra e di dare un significativo segno di discontinuità”, scrive Repubblica. Schifani intervistato sulla Stampa: “Matteo, niente fretta. Serve pari dignità tra i partiti”.
Il programma di Renzi Lavoro e fisco: taglio dell’Irap, incentivi per l’assunzione degli under 30, assegno universale ai disoccupati. Sul tavolo anche l’ipotesi di aumentare le tasse sulle rendite finanziarie. Alla lista delle grandi imprese, Renzi “deve” aggiungere la legge su conflitto d’interessi, scrive Curzio Maltese su Rep.
Scetticismo reale ”L’opinione pubblica ha bisogno di capire . Si avverte una sottile diffidenza, tipica di quando c’è nell’aria l’odore dell’operazione di palazzo”, scrive Folli sul Sole 24 Ore.
“L’Italia dei rinvii” Parlamento in stand by con la crisi di governo. Cinque decreti legge rischiano di saltare: tra il 21 e il 28 febbraio scadono il milleproroghe, il finanziamento ai partiti, le carceri, Destinazione Italia e il ‘salva-Roma 2′ (Rep).
La fiducia dell’Ue Bruxelles crede nella capacità dell’Italia di proseguire con le riforme di consolidamento, afferma Pia Ahrenkilde, portavoce della Commissione europea. E il presidente Barroso assicura che Renzi è un “europeista molto impegnato” (Il Sole 24 Ore).
Effetto Renzi La crisi di governo non spaventa i mercati: Piazza Affari promuove il governo Renzi e, spinta anche dalla certificazione della ritrovata crescita economica, chiude in rialzo toccando i massimi dall’estate 2011 (Rep). “L’esigenza di far presto serve a rassicurare Europa e mercati finanziari preoccupati dall’ennesima crisi di un’Italia politicamente imprevedibile”, scrive Massimo Franco sul Corriere.
Allarme corruzione La Corte dei Conti chiede “regole chiare e semplici per eliminare margini di incertezza e ambiguità” (La Stampa).
Sardegna al voto Domenica un milione e mezzo di cittadini voteranno per il nuovo presidente della Regione. Le elezioni dell’incertezza capitanate dal caos interno ai partiti (Rep). La lotta per guidare la Sardegna, vista dal Nytimes.