È la casella più importante e di conseguenza la più ballerina. Il Renzi I non si è potuto sottrarre al vorticoso gioco dei nomi che inevitabilmente investe ogni squadra di governo in fieri. Nel puzzle dell’esecutivo guidato dal segretario Pd, è il dicastero di via XX settembre ad aver attratto maggiori attenzioni da parte dei media. Perché è apparso subito chiaro che il Rottamatore non portava in dote un nome forte per il ministero dell’Economia. Ed è subito partita la corsa per trovare quello giusto.
Lucrezia Reichlin. Franco Bernabé, Domenico Siniscalco sono solo alcuni dei profili circolati nei giorni scorsi. Ma a fare più rumore è stato quello di Fabrizio Barca, protagonista di uno scherzo radiofonico della Zanzara in cui a un falso Nichi Vendola ha rivelato di essere stato contattato per quel ruolo e di aver rifiutato, esprimendo tutte le sue riserve sull’“avventurismo” renziano.
Nella telefonata bomba, l’ex ministro della Coesione territoriale ha parlato anche di pressioni da parte di Carlo De Benedetti, patron del gruppo Espresso, poi smentite dallo stesso. Ma è sicuramente una verità che su quel dicastero convergono le pressioni e gli interesse di una vasta schiera di poteri forti. Nazionali e internazionali, con Bce primo osservatore speciale della questione. Ed è per questo che, nonostante continui a circolare il nome di Graziano Delrio, è su un profilo tecnico, di prestigio internazionale, che scommettono i più esperti. Magari “di sfondamento”, come consiglia Stefano Cingolani su Formiche.net.
I nomi più accreditati al momento sono quelli di Guido Tabellini, rettore della Bocconi, Pier Carlo Padoan, presidente dell’istat, ed Enrico Morando, ex responsabile dell’Economia del Pd.
Ecco le loro idee e i loro programmi nello speciale di Formiche.net:
Ecco il manifesto programmatico di Padoan (quasi) ministro dell’Economia
Che cosa farebbe Tabellini se andasse al Tesoro con Renzi premier
Che cosa farebbe Morando se Renzi lo piazzasse al ministero dell’Economia