Il sogno liberale alle Europee, senza trasformarsi in un vero partito. La prospettiva delle Politiche. La collaborazione con i liberali di Scelta Civica. Le sintonie con Italia Futura. E il governo Renzi.
Ecco i temi toccati in questa conversazione con Silvia Enrico, coordinatore di Ali, dopo il congresso tenuto a Napoli, dove gli intellettuali liberali e liberisti Alessandro De Nicola e Oscar Giannino sono tornati in campo. O forse no, si vedrà.
Silvia Enrico, voi di Ali che cosa intendete costruire con Ichino, Zanetti, Perillo e altri?
Continuare con il progetto ALI, costruire un movimento politico che ponga le libertà individuali al centro del programma. Il passo compiuto con LibMov e Rete Liberale è il primo passo. Enzo Palumbo e Giulio Ercolessi sono due gentiluomini che si sono molto spesi per questo e ne sono felice. Pietro Ichino è la figura di politico liberale, competente, coerente e con una visione ampia tra i più noti e rispettati in Italia ed Enrico Zanetti ha le stesse qualità ed è certamente il più battagliero. Ci ha fatto piacere anche il caloroso messaggio di saluto che il segretario del Pli, Stefano De Luca, ha dato al congresso prospettando un futuro di stretta collaborazione e la presenza di Simone Perillo di Italia Futura con cui la collaborazione è già stretta.
Ma come vi presenterete, e con chi, alle Europee?
Non siamo un partito politico. Pietro Ichino ed Enrico Zanetti rimangono ben saldi in Scelta Civica. ALI, Rete Liberale e Lib Mov partecipano convintamente al tavolo ALDE contribuendo con idee e proposte e non faremo mancare il nostro appoggio a quei candidati che o sono aderenti ad ALI oppure riflettono le nostre idee, i nostri valori e il nostro stile di comportamento, indipendentemente dal fatto che siano nella lista ALDE o in quella di Scelta Civica che noi comunque auspichiamo unica. In Sardegna, in una micro-lista che ha ospitato alcuni nostri aderenti, questi ultimi sono riusciti a ottenere 1200 voti di preferenza: sappiamo anche fare un po’ di mobilitazione.
Quindi nessun rapporto possibile con Fare e Centro Democratico alle Europee?
La risposta è implicita in quella precedente. Rapporti ne teniamo con tutti coloro i quali non ci insultano e calunniano, figuriamoci. Il liberalismo è apertura.
Come pensate di essere presenti alle politiche in uno schema sostanzialmente bipolare?
Lo schema bipolare dell’Italicum è farlocco e presenta elementi del sistema elettorale turco, non proprio un bell’esempio. Noi intanto vogliamo costruire un’identità liberale . Se questa sarà spesa in modo autonomo o cercando di rendere più liberale il polo che si dimostrerà più decente e concreto lo dirà il futuro. La nostra è una missione politica, non partitica.
Dite la verità, il vostro cuore non batte un po’ per Renzi?
Il nostro cuore batte per l’Italia e come italiani non possiamo augurarci il fallimento di un governo che deve cercare di risolvere i problemi del Paese. Ma il modo migliore è rimanere noi stessi e non far mancare le critiche, anche puntute, quando vengono fatti errori.