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LA FIDUCIA DI RENZI Il “dottor Renzi” prende oggi (alle 14.00) la parola per la prima volta nell’aula del Senato. Chiede la fiducia per il suo governo. Civati tranquillizza, non lascia il Pd (La Stampa). I numeri non sembrano un problema: servono 161 voti per la maggioranza, Renzi potrebbe contare su 172-176 voti. Si guarda al contenuto del discorso.
Cosa dirà L’agenda di Renzi è fitta: riforma elettorale e istituzionale, con il nuovo Senato da 150 componenti, secondo il Sole. La prima priorità però è il lavoro, con il taglio del costo del lavoro, le garanzie per i giovani, il riordino dei contratti. Spazio anche a internet e il nuovo lavoro. Sarà un discorso politico, “del coraggio”, secondo La Stampa, e conterrà anche un invito alle opposizioni, M5S in testa, a votare le singole leggi (Rep).
Domenica a Chigi Prima notte a palazzo per Renzi, che ieri ha parlato con Angela Merkel. Ieri a fare notizia ci ha pensato il sottosegretario Graziano Delrio. Intervistato da Lucia Annunziata, ha detto che la riforma elettorale non è congelata, che serve un intervento sul conflitto di interessi (inclusi i casi Guidi e Poletti). Il ministro dello Sviluppo al Corriere: mai stata a cena ad Arcore.
Le mosse Sui temi economici, Delrio ha garantito che non verrà sforato il rapporto deficit-Pil del 3%, e non ci sarà alcuna patrimoniale. Possibile un intervento sulle rendite finanziarie, in particolare sui Bot, ma gli esperti sono scettici. In serata arriva la prima precisazione del governo Renzi: non è prevista alcuna nuova tassa. L’obiettivo è poter tagliare l’Irpef, ma si punta più sul rientro dei capitali e sulla spending review. Dal piano Cottarelli, scrive La Stampa, sono attesi sei miliardi di euro nel 2014.
Il governo personale che deve correre Secondo Ilvo Diamanti l’esecutivo Renzi “contrasta violentemente” con quello di Letta (Rep).
La squadra Già domani dovrebbero essere chiuse le nomine di 60 sottosegretari (La Stampa).
Larghissime intese Alfano usa su Twitter lo slogan di Sel (La Stampa).