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Ecco perché l’Ucraina è contesa da Europa, Russia e Stati Uniti

Da settimane in Thailandia, Venezuela, Brasile e Turchia sono in atto manifestazioni della società civile, che esigono principalmente rispetto per i diritti umani e la libertà di stampa, e una battaglia contro la crisi economica e la corruzione. Ma gli occhi dell’opinione pubblica e dei media europei guardano con particolare attenzione a quanto accade in Ucraina. Ma quanto e perché è importante l’Ucraina per Stati Uniti, Russia e la stessa Unione europea?

Guarda le immagini delle manifestazioni a Kiev

L’ATTENZIONE AMERICANA
In un’intervista con la Nbc, Susan Rice, consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, ha confermato che Russia e Stati Uniti sono d’accordo sulla necessità di riportare la stabilità politica in Ucraina. Rice sostiene che sarebbe un “grave errore” l’intervento militare russo nel Paese e che il presidente Viktor Yanukovich ha perso legittimità. “Non è negli interessi di Ucraina, né di Europa né di Stati Uniti vedere come il Paese si divide. Non è nell’interesse di nessuno… avere una situazione fuori controllo”. Per l’amministrazione americana non esiste contraddizione tra l’Ucraina di un tempo, con legami culturali e storici con Russia, e l’Ucraina moderna che vuole integrarsi di più con l’Europa. “Questi due concetti non hanno nessun motivo di contrapporsi”, ha detto.

IL SOGNO DI MOSCA
Soltanto la Russia potrebbe riaccendere il sogno di una comunità economica eurasiatica. L’Ucraina ha un’economia fragile e vulnerabile e vive grazie agli aiuti e al gas venduto a prezzi scontati da  Mosca. Molti analisti temono che se l’Ucraina tornasse sotto l’influenza della Russia, potrebbe rivivere l’Unione sovietica. Gli Stati Uniti hanno anch’essi intenzione di “conquistare” l’Ucraina, ma non riescono ad avere una linea comune con l’Unione europea. A tal proposito, il settimanale Newsweek ricorda in un pezzo una considerazione dell’ex segretario americano Zbigniew Brzezinski: “Senza l’Ucraina, la Russia non è più un impero”. La battaglia per la conquista dell’Ucraina sarà dura: se per i Giochi olimpici di Sochi il presidente Vladimir Putin ha speso 50 miliardi di dollari, non farà di meno per riprendersi Kiev.

LA MISSIONE EUROPEA
Newsweek ricorda le parole dell’ex presidente francese Valery Giscard D’Estaing: in Ucraina si definisce il concetto di Europa come un “progetto di civiltà” e si domanda: “L’Unione europea è in grado di progettare e proteggere la democrazia nei Paesi vicini ed è pronta ad agire come un faro di stabilità, libertà e prosperità?”. Per il ministro degli Esteri britannico, William Hague, “è molto importante cercare di convincere la Russia che questo non deve essere un gioco a somma zero… è nell’interesse del popolo dell’Ucraina essere in grado di commerciare più liberamente con l’Ue ed è anche nell’interesse del popolo russo che questo accada”.

RISCHIO DI SECESSIONE
L’Ucraina è fortemente divisa. Molti ucraini dell’ovest si sentono più vicini all’Unione europea che ai connazionali dell’est che parlano russo. Tuttavia, la maggiore parte degli investimenti nelle zone industriali sono alla frontiera con la Russia. Nei due decenni successivi al crollo dell’Unione sovietica, l’Ucraina è sopravvissuta in equilibrio tra l’est e l’ovest. Dopo tre mesi di proteste e crisi politica, la paura è che nel Paese aumentino i favorevoli alla secessione.

L’INVITO DI ANGELA MERKEL
Mentre il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha insistito la scorsa domenica che l’Ucraina dovrà chiedere sostegno economico al Fondo monetario internazionale per evitare il default, la situazione economica ucraina è stata analizzata durante il vertice dei ministri delle Finanze del G20 a Sydney, in Australia.

I ministri degli Esteri di Germania, Polonia e Francia hanno sottolineato l’importanza politica dell’Ucraina per l’Europa e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha telefonato a Putin per dare un messaggio chiaro e condiviso con l’Europa: bisogna trovare un nuovo governo stabile in Ucraina e proteggere l’integrità territoriale; si tratta di una questione che è nell’interesse di tutti.



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