Skip to main content

Il renzismo di carta su Mago Matteo

Giornaloni fantastici. Carta stampata davvero formidabile e immortale. Tutto già noto, forse. Ma su Matteo Renzi i quotidiani si stanno superando.

Prima suonano il piffero con la solfa sull’energia vitale renziana, sull’avvento trionfante di Matteo il Rottamatore fatto assurgere a Riformatore, anzi a Salvatore della Patria, che archivia quel flemmatico fannullone di Enrico Letta, qualche ora prima osannato per competenza, sobrietà, rifromismo, europeismo.

(MATTEO RENZI SHOW IN PARLAMENTO. LE FOTO DI PIZZI)

Poi, ieri e oggi, fanno gli schizzinosi sulle mani in tasca del sindaco di Firenze diventato sindaco d’Italia senza voto popolare (ma forse ormai basta partecipare alle primarie del Pd per andare a Palazzo Chigi, possiamo rottamare quella vecchia consuetudine delle elezioni politiche); sulle renzate pronunciate in Parlamento senza un testo scritto; sulle promesse da 100 miliardi di euro tra riduzioni di imposte e altro; sulla vaghezza programmatica, perfettamente analizzata In particolare da Fabrizio Forquet sul Sole 24 Ore.

E’ proprio il caso di dirlo: se la suonano e se la cantano. D’altronde, lo stesso percorso è stato seguito con Mario Monti: prima il prof in loden che ridona all’Italia serietà e competenza rispetto a quel delinquenziale sbruffone di Silvio Berlusconi, senza riconoscere i meriti del Cav politico; poi il gelido economista che ne ha azzeccate poche, peccato lo avessero elogiato in corso d’opera superando i limiti della piaggeria.

(MATTEO RENZI SHOW IN PARLAMENTO. LE FOTO DI PIZZI)

Idem per Enrico Letta: l’unico e saggio premier possibile in un governo dalle indispensabili larghe intese, dopo la sbornia e la fissazione grilline del Pd bersaniano e anti renziano; un Pd che in pochi mesi è diventato grancoalizionista e alla fine renziano doc (la coerenza è un optional, chiaramente, al Largo del Nazareno). Poi quello stesso premier saggio, preparato e azzimato diventa un premier flaccido, inerte e dannoso per le magnifiche sorti e progressive del sindaco che ha la fregola di voler fare il premier tra gli applausi, i sorrisi e i gongolamenti dei sedicenti poteri forti.

Non si sa se Renzi sia credibile per le cose dette e non dette ieri. Ma non si sa neppure se le giravolte della carta stampata (e da macero) siano credibili come quelle renziane.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter