Questo progetto nasce dall’incontro di quattro autori: io, Alessandra Amitrano, Simona Baldanzi e Sergio Nazzaro. Tutti accomunati dalla frustrazione di aver firmato un primo contratto di pubblicazione senza un minimo di coscienza dei nostri diritti, e di esserci imbattuti in editori che di questo hanno approfittato sottoponendoci contratti decisamente svantaggiosi, che abbiamo firmato chi per inesperienza, chi perché gli era stato detto che si trattava di un contratto standard per esordienti.
A nostre spese abbiamo scoperto che lo standard delle convenzioni contrattuali in campo editoriale pone gli autori in una condizione di eccessiva subalternità rispetto all’editore, e che all’epoca non esisteva nessun organismo in grado di assistere gli autori gratuitamente, di informarli, di aiutarli ad auto-tutelarsi. E così nel 2010, anche per trasformare la nostra frustrazione in qualcosa di utile, abbiamo fondato il blog Scrittori in Causa. Il primo anno e mezzo è stato molto laborioso, abbiamo studiato la legge e i contratti di edizione, ci siamo confrontati con avvocati, addetti ai lavori dell’editoria, altri autori e con i lettori del blog, finché non siamo riusciti a mettere su quello che ad oggi è il primo e unico punto di riferimento informativo e legale completamente gratuito per gli autori.
Dopo 4 anni di attività e di consulenze contrattuali le problematiche più frequenti in cui ci imbattiamo quasi quotidianamente sono:
1. il ritardo o mancato rendiconto e/o pagamento delle royalty;
2. l’editore a pagamento che dopo aver incassato sparisce (e non di rado neanche provvede a pubblicare l’opera);
3. inadempienze di vario tipo che portano l’autore a contattarci chiedendoci assistenza per risolvere anticipatamente il contratto e liberarsi da un editore mascalzone che non ha rispettato gli impegni contrattuali presi ma continua a incastrare l’autore e l’opera.
Ma c’è di più: la legislazione in materia è ormai decisamente obsoleta (la Legge sul Diritto d’Autore è del 1941), dunque del tutto inadeguata non solo nel risultare efficace rispetto allo stato attuale del sistema editoriale, ma anche a tutelare gli autori che, giuridicamente, sono la parte debole dell’accordo di edizione.
Quello che più mi sta a cuore per gli scrittori è lo sviluppo della consapevolezza dei propri diritti e del fatto che il contratto di edizione, per quanto astruso o noioso possa sembrare, è un elemento cruciale che, una volta firmato, condizionerà irreversibilmente il proprio destino e quello delle proprie opere. Dunque mi permetto di consigliare a tutti gli scrittori in ascolto, e soprattutto agli esordienti che per forza di cose sono i soggetti più inesperti e dunque più a rischio, di NON FIRMARE MAI un contratto senza averlo fatto vedere a un esperto e senza aver avviato un minimo di trattativa per modificarlo il più possibile a proprio favore prima della firma. I contratti di edizione, come tutti i documenti legali, possono essere dei labirinti pieni di trappole invisibili se non si ha dimestichezza con la materia, con il linguaggio legale e con gli standard del sistema editoriale. La buona notizia è che non c’è bisogno di pagare le costose parcelle di un avvocato per essere sicuri di veder rispettati i propri diritti, basta rivolgersi a Scrittori in Causa.