La ministra Maria Elena Boschi ha dichiarato oggi che “non è intenzione di questo governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari solo sulla base di un avviso di garanzia“. Il riferimento è alla vicenda Francesca Barracciu e altri.
Ma proprio sulla Barracciu vorrei dire due cose: un avviso di garanzia è stato sufficiente a rimuoverla dalla corsa democratica per le elezioni in Sardegna, dove aveva regolarmente vinto le primarie, dove era stata votata dai cittadini; mentre non è abbastanza grave da impedire al Presidente del Consiglio di piazzarla, senza alcuna legittimazione popolare, dato che i ministri, i vice-ministri e i segretari sono solo nominati, di piazzarla nel Governo del Paese.
Allora, il problema non è che bisogna riconoscere alla Barracciu, la “presunzione d’innocenza”, ma essere coerenti e “lineari” rispetto a quanto è stato già fatto: non si toglie dai giochi una candidata scelta nelle primarie, sulla base di un avviso di garanzia, per poi metterla in un posto di Sottosegretario. Qua è in gioco, ancora, la credibilità della Politica, l’opportunità sprecata di dare un buon esempio.
Il messaggio che passa è che non c’è selezione per entrare nel Governo e questo è intollerabile. Inoltre, la credibilità di questa persona è già compromessa. Non è un interlocutore credibile. Mi dispiace, ma con un avviso di garanzia, non deve essere messa né al Governo né altrove. Sta in panchina, fino a quando la magistratura non ha fatto chiarezza sulla vicenda. Questo non vuol dire che debba essere cacciata dal Partito, può collaborare, dietro alle quinte, come ha fatto fino ad oggi, ma non avere un ruolo di primo piano.
Per questo motivo chiedo a Matteo Renzi di sostituire la Barracciu e ogni altro personaggio su cui pendono avvisi di garanzia o condanne. Il cambiamento verso dove sta? #renzinoncisiamo