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Quanto influisce l’immigrazione sulla programmazione strategica

I processi migratori hanno contribuito negli ultimi anni a modificare in maniera profonda il tessuto sociale ed economico del Paese, esercitando un profondo impatto su ambiti trasversali, dal mercato del lavoro alla conformazione delle città, dai consumi al sistema delle imprese e del credito, dai servizi sociali alle scuole. Non sempre, tuttavia, la rilevanza dei processi di cambiamento demografico legati in particolare all’immigrazione, è stata interiorizzata nei processi di analisi e di programmazione strategica dei territori.

Un esempio  è proprio legato a quel processo di svalutazione interna di cui si tratta nello scenario di questo numero della newsletter (clicca qui). Se in Europa la spinta attuale è infatti di ricorrere a questo meccanismo come unica valvola di sfogo per le imprese, si può osservare come negli anni passati una tendenza a cercare risparmi di costo attraverso un impiego più intensivo di immigrati, soprattutto nelle lavorazioni e mansioni meno qualificate,  abbia già in parte influenzato il mercato del lavoro nazionale. Tra 2008 e 2013 il numero di occupati stranieri è aumentato di circa 600.000 unità, a fronte di un calo di oltre 1.500.000 di lavoratori di cittadinanza italiana (tab. 1). Queste opposte tendenze non derivano esclusivamente da un effetto di sostituzione, ma anche da specifici andamenti settoriali, laddove alcuni settori in cui è più intenso l’utilizzo di manodopera straniera possono aver registrato andamenti più positivi rispetto ad altri settori.

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Tuttavia, leggendo questi numeri insieme al dato sulla differenza salariale tra cittadini italiani e stranieri, è possibile pensare che la crescita dell’occupazione di cittadini stranieri non sia solo legata a una tendenza degli italiani ad evitare alcuni tipi di lavori, ma anche a scelte delle imprese che riducono, lì dove è tecnicamente possibile, i costi, ricorrendo a una manodopera più debole dal punto di vista contrattuale.

Il testo completo dell’analisi è disponibile sul sito Nomisma nell’area “Focus On”

Federico Fontolan, Economista Nomisma


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