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Ecco perché il Consiglio del Golfo Persico ha isolato il Qatar

Arabia saudita, Emirati arabi e Bahrein hanno annunciato il ritiro dei loro ambasciatori dal Qatar. La misura non ha precedenti storici tra i membri del Consiglio di cooperazione del Golfo ed è il segnale delle differenze tra i Paesi vicini.

Questa è la prima volta dal 1981, quando è stato fondato il Consiglio come reazione alla rivoluzione islamica iraniana, che si decide di isolare uno dei membri. Oltre all’Arabia saudita, Emirati arabi, Bahrein e Qatar, il gruppo è composto dal Kuwait e Oman, e insieme controllano il 40% delle riserve mondiali di petrolio.

LE MOTIVAZIONI
La scelta è stata motivata col fatto che il governo di Doha, accusato di sostenere i Fratelli musulmani, non avrebbe rispettato l’accordo di evitare interferenze negli affari interni degli alleati. “I Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo hanno fatto il possibile di fronte al Qatar per mantenere una politica unificata, che garantisse la non interferenza in maniera diretta o indiretta negli affari interni di ognuno dei Paesi membri”, ha detto la dichiarazione dei rappresentati dei governi di Riad, Abu Dhabi e Manama. Il comunicato spiega: “sfortunatamente gli sforzi non hanno dato risultati, per cui è stato deciso di fare quello che sembrava opportuno per proteggere la sicurezza e la stabilità, ritirando gli ambasciatori dal Qatar”.

IL SOSTEGNO AI FRATELLI MUSULMANI
La vicinanza del Qatar ai Fratelli musulmani, organizzazione illegale in molti degli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, ha creato tensioni tra le dinastie, che hanno stanziato miliardi di euro di aiuti per l’Egitto dopo la caduta del presidente Mohamed Morsi, membro della Fratellanza. Le divergenze si sono accentuate anche per le diverse posizioni rispetto alla vicenda siriana.

L’attuale crisi covava da mesi. A febbraio del 2013 Abu Dhabi ha richiamato per consultazioni l’ambasciatore del Qatar per protestare contro le dichiarazioni del leader spirituale dei Fratelli musulmani, Yusef al Qaradaui, che è stato accusato dagli Emirati di perseguitare alcuni islamici.

LE REAZIONI
Doha ha emesso un comunicato nel quale si dichiara “sorpreso e costernato”, ma assicura di “mantenere gli impegni con i suoi fratelli”. Il Qatar ha detto che non risponderanno con la stessa moneta, il ritiro degli ambasciatori. Il governo ha anche spiegato che la misura intacca gli interessi della regione. Solo il giorno dopo, la borsa di Doha è scesa del 2,1%.

POLITICA SOLITARIA
“Gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo sostengono che Doha starebbe tornando ai vecchi trucchi di politica unilaterale fuori dal gruppo”, ha detto Theodore Karasik dell’Institute for Near East and Gulf Military Analysis a Dubai. Inoltre, l’analista sostiene che al centro degli scontri ci sia anche l’avvicinamento del Qatar alla Turchia.



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