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Il Cairo protesta contro i superpoteri di Morsi

Piazza Tahrir di nuovo alla ribalta. Gli egiziani sono tornati oggi a protestare. Questa volta contro il decreto che dà nuovi poteri al capo di Stato. La manifestazione al Cairo è la più importante degli ultimi sei mesi, da quando a giugno è stato eletto Mohamed Morsi alla presidenza con la vittoria dei Fratelli Musulmani egiziani.

In programma ci sono altre proteste in diverse città dell´Egitto. L´iniziativa sembra dimostrare la forza critica del popolo egiziano, secondo alcuni osservatori. L´ex ministro delle Finanze, Samir Radwan, ha dichiarato alla Cnn che con queste ultime manifestazioni “l´intera popolazione è contro Morsi ed i suoi sostenitori”.

Il presidente egiziano ha richiamato alla calma i manifestanti “per evitare altri spargimenti di sangue”. E ha insistito che il suo obiettivo non è la concentrazione del potere ma proteggere una rivoluzione fragile e incontrollata, “oltre a definire la Costituzione e le elezioni parlamentari che porteranno ad una solida democrazia”.

“Morsi ha spazzato via il potere esecutivo e legislativo e si colloca al di sopra del potere giudiziario del governo… Questo è un mix molto pericoloso che può portare solo ad una dittatura”, ha dichiarato Amr Hamzaw, fondatore del Partito della libertà dell´Egitto.

L´allerta (economica) del Financial Times Negli ultimi mesi il mercato azionario egiziano si era stabilizzato ma dopo gli scontri in piazza di oggi, e le ulteriori divisioni politiche, si aspetta un crollo ulteriore degli indici finanziari. L´allarme economico è scattato.

Per il Financial Times la contestata decisione di Morsi è la prova che l´aspetto finanziario non fa parte delle priorità del governo egiziano. I conflitti sono tutt´altro che finiti e in termini economici quella instabilità si paga a caro prezzo.



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