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Socialisti cercano casa e candidature nonostante il Pes

Come lo sfollato Beniamino, interpretato indexdall’impareggiabile Toto’, i socialisti desaparecidos sparsi tra un partitino, il Psi, dello zero virgola %, qualche club e associazione, cercano casa, nonostante la grande casa del socialismo europeo e, in vista delle importanti europee di fine maggio, versano lacrime miste a strali per un posto al sole.

Fanno quasi tenerezza: gli eredi del piu’ vecchio partito politico italiano fondato da Filippo Turati, Claudio Treves, Leonida Bissolati, nel 1892, alla Sala Sivori di Genova con il nome di Partito dei Lavoratori Italiani, ridotti alla misera condizione di sfollati, in cerca di una casa e di una candidatura alle europee! Giustamente non vogliono star fuori da una competizione elettorale che dai sondaggi vede il Pes vincente di misura sul Ppe e che e’ altresì ben remunerata: un vecchio vizio, questo, ma non solo dei socialisti.

La diaspora socialista, dunque, sopraggiunta dopo la fallimentare gestione, annunciata il 30 giugno 1984 da Riccardo Lombardi: Un Psi cosi’ non ha motivo d’esistere, del Fuherprinzip Bettino Craxi, non trova soluzione: ognuno dalla propria torre d’avorio, si chiami Psi, Newtork,  retesRete socialista, spara pallettoni a chi é l’erede ‘autentico’ del socialismo italiano.

 

Chiusi i rapporti con il Psi di Riccardo Nencini, arrivato in Parlamento grazie a Pier Luigi Bersani, al Ministero dei Trasporti ed in procinto di far salire al Parlamento europeo qualcuno dei commensali, grazie a Matteo Renzi, ne’ il Pd, entrato nel Pes di recente, ne’ tanto meno Sel, affiliatasi alla Lista Tsipras, hanno risposto alla richiesta di una candidatura socialista doc.

“Occasione perduta”, si lamenta Paolo Bagnoli nel suo cahier de doléance: “[…] Si pensava che si potesse comporre una lista italiana del socialismo europeo […] ma il Pd, anche se entrasse nella IV Internazionale, non potrà mai essere espressione né del socialismo né della sinistra in Italia […] si riteneva che la lista Tsipras avrebbe rappresentato un’occasione […] si pensava di mettere sul tavolo la disponibilità del presidente Felice Besostri […] Come si può vedere, però, dalle liste di Tsipras di socialisti non ve ne è nemmeno l’ombra”. Ad avere un posto certo a Strasburgo sara’ certamente un ex-socialista rampante: Gianni Pittella che, trasmigrato alla corte di Renzi, punta a fare il Presidente del Parlamento europeo, dopo aver espletato tre mandati!

Che resta da fare, allora, visto che non c’e’ alle elezioni europee una lista con socialisti doc, nelle due liste, quella del Pd-Psi e quella di Tspiras? L’astensione, viene da dire: e in fondo non sarebbe una pessima soluzione! Ma come si fa da socialisti a non esser presenti quando molto probilmente il Pes vincera’ le elezioni e Martin Shulz sara’ il prossimo presidente della Commissione europea?

Forse i socialisti desaparecidos dispersi in giro tra un partitino aperto soltanto per lucrare qualche posto al sole e qualche euro di contributo elettorale e vari club e associazioni dovrebbero avere la stessa onesta’ e limpidezza FV00162887di Antonio Giolitti: “Se il Psi avesse ascoltato….Lombardi” e il coraggio di smetterla di star rinchiusi nelle proprie torri d’avorio, ritenendosi i depositari di un’eredità nobile, il socialismo, che non e’ una verita’ rivelata ne’ un dogma, ma, come ha insegnato Lombardi, ‘una ricerca continua’ senza selezioni a priori, quindi compresi anche gli ex-Pci, e lavorare, come dice Bagnoli, “[…] per una Epinay italiana chiamando a raccolta i socialisti ovunque essi siano” ma pure quanti tra gli ex-Pci considerino superate le ragioni della sciagurata scissione del 1921. A spaccare si fa piu’ in fretta che a unire, ammoniva Lombardi e anche in questo la storia della sinistra nel suo insieme gli ha dato ragione.

 

 

 



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