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CRIMEA AL VOTO Oggi è il giorno del referendum. “Una folle domenica di storia”, scrive Bernardo Valli su Repubblica. Gli aventi diritto della penisola – 1 milione e mezzo – sono chiamati alle urne per decidere se ratificare la decisione del Parlamento della Repubblica autonoma e annettersi alla Federazione russa oppure se ritornare all’indipendenza prevista nel 1992.
“Sì o sì?” Non ci sono possibilità di dire “no”: un’occhiata alle schede elettorali (Twitter).
“Ciao Ucraina” L’inviata a Sebastopoli Lucia Goracci parla di un “plebiscito”, di lunghe code e di schede votate deliberatamente non piegate nell’urna. Il servizio dai seggi (Rainews).
NO RE-SOLUTION La Russia ha esercitato il suo diritto di veto nei confronti della risoluzione dell’Onu in cui si chiedeva di considerare illegale il referendum. La Cina si è astenuta mentre gli altri 13 membri del Consiglio di sicurezza hanno votato a favore. Mosca è isolata? (Bbc).
Qui Kiev Dopo tre giorni di scontri nell’Est del Paese, costati la vita ad almeno cinque persone, il governo ucraino ha dichiarato il diritto di reagire al fuoco russo. (KyivPost). Le incursioni militari del Cremlino continuano: un’ottantina di soldati ha catturato un terminal del gas nel confine nord orientale della penisola (Nyt).
Qui Mosca Sempre ieri circa 50mila persone, secondo la Bbc, sono scese nelle strade della capitale russa contro la politica “espansionista” del governo in Ucraina. In simultanea si è tenuta un’altra dimostrazione, con meno partecipanti, contro il nazionalismo ucraino.
Qui Washington Il comitato di sicurezza nazionale ha discusso della crisi ucraina alla Casa Bianca (Reuters).
Letture
*E se il modo migliore per Kiev di riprendersi la penisola fosse quello di far diventare l’Ucraina un Paese ricco? Sarebbe una guerra “asimmetrica” con l’aiuto dell’Occidente (Economist).
*I nemici degli Usa – come lo scrittore ed editore Aleksandr A. Prokhanov – non desideravano altro da vent’anni: rompere i rapporti con l’Ovest e giustificare il loro ruolo in patria (Nyt).
*Rewind: ecco come Putin ha portato la Crimea all’annessione attraverso un voto (Il Foglio).
Al voto! Anche la Serbia è chiamata alle urne per le elezioni amministrative e, con tutta probabilità, i nazional-conservatori resteranno al governo (ANSA).
Afghanistan, remember? Il presidente Karzai ha detto al Parlamento che le truppe americane possono lasciare il Paese “perché ora gli afghani sono in grado di difendersi da soli” (Aljazeera).
Qui Siria Il terzo anniversario dall’inizio delle proteste non ferma la guerra civile: l’esercito di Assad avrebbe conquistato Yabrud, l’ultimo avamposto dei ribelli vicino al confine con Damasco. (Alarabiya).
Somalia, remember? Un’autobomba è esplosa a Mogadiscio nelle vicinanze di un hotel. Secondo i testimoni “ci sarebbero state vittime” (AFP).
Agenda Il 20 marzo saranno passati vent’anni dall’uccisione di Ilaria Alpi e del suo collega Mirian Hrovatin in circostanze rimaste ancora da chiarire (Wikipedia). Articolo 21 promuove una raccolta firme “perché si faccia un’operazione verità”.
Intervista La madre di Ilaria: “La procura non ha fatto nulla, solo depistaggi” (La Stampa).
Venezuela Maduro dà l’ultimatum a studenti e protestanti: sgomberare le piazze. E continuano gli scontri con le forze dell’ordine (Repubblica)