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Che cosa prometterà Renzi a Merkel

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ICH BIN EIN BERLINER? Matteo Renzi vola oggi da Angela Merkel (la conferenza stampa è alle 18.15). “Non siamo gli alunni da mettere dietro la lavagna, siamo l’Italia”, ha detto ieri. Al bilaterale partecipano sei ministri. Sul tavolo della missione un confronto sull’Europa e soprattutto un focus sulle riforme italiane. Nel luglio scorso l’incontro privato che avrebbe irritato Letta.

La dote di Matteo ”Convincere l’Europa con i tagli”, scrive Marco Fortis sul Messaggero. La capacità di ridurre la spesa pubblica arriva da ogni settore. Il Tempo rivela lo studio del commissario Carlo Cottarelli: cinque capitoli per complessivi 7 miliardi: 2,2 miliardi dall’efficientamento della macchina statale (beni e servizi, appalti telematici, consulenze e auto blu, stipendi dei dirigenti), 200 milioni dalla riforma delle province, 400 dai costi della politica, 2 miliardi da trasferimenti a imprese e famiglie, 2,2 miliardi da spese settoriali.
Taglia le ali Ieri il ministro della Difesa Pinotti si è detta disponibile a ridurre la dotazione di F35, mentre prepara la chiusura di 385 caserme (La Stampa). Dalla spending review sulle società pubbliche ci si aspetta un risparmio da un miliardo. Del Rio avverte con un’intervista a Repubblica: “Tagli obbligatori, via i ministri che falliscono”.
SuperMario La Corte costituzionale tedesca tiene sotto scacco la Bce, “un’ombra sul vertice di Berlino”, scrive Federico Fubini. Renzi ne parlerà a Merkel? (Rep).

Qua Roma Mentre Renzi vola a Berlino, in Parlamento Forza Italia starebbe preparando una nuova apertura al presidente del Consiglio per un patto anti-austerity, secondo La Stampa.
Niki, remember? “Con Renzi mi sento inattuale”, dice il segretario di Sel intervistato da Riccardo Barenghi su La Stampa.
Open for business? Occhio alle partite Iva: Alfano (e non solo lui) chiede un intervento. L’aumento al 26% dell’aliquota sulle rendite finanziarie porterà il carico fiscale sul risparmio oltre il 40%, scrive il Sole 24 Ore.
Le nordiche intese Beppe Grillo torna a chiedere un referendum anti euro e la Lega Nord propone un incontro per un fronte comune contro la moneta unica.

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