Due modesti suggerimenti a Renzi da evidenziare a Kanzlerin Merkel, unico modo per non essere inviati sul banco degli asini:
L’Italia chieda alla Germania l’impegno a:
1. STABILIRE UNA NETTA SEPARAZIONE TRA I SOGGETTI CHE OPERANO SUI MERCATI FINANZIARI SPECULATIVI E LE BANCHE CHE DEVONO ASSICURARE IL CREDITO ORDINARIO ALLE IMPRESE ED ALLE FAMIGLIE (questo permetterebbe tassi di interesse il più possibile bassi – le banche non guadagnano solo sulla differenza tra interessi attivi e passivi, ma soprattutto sull’acquisizione di somme dai mutuatari e dai prenditori – in quanto la principale garanzia per le banche stesse è la solidità e non la catastrofe del debitore);
2. RIPRISTINARE LA SOVRANITA’ MONETARIA DEGLI STATI CHE LA POSSONO ANCHE DELEGARE, MA NON CANCELLARE (quindi, o l’euro completa il suo percorso attuale – che si è differenziato dopo il 2011 dal progetto originario – per favorire lo sviluppo, i grandi investimenti infrastrutturali e gli ammortizzatori sociali oppure è meno peggio ritornare alle valute nazionali). Se questi due essenziali impegni non vengono soddisfatti, referendum o non referendum, l’uscita dall’euro sarà imposto dalla realtà dei mercati. Un’Europa con una “moneta falsa” e senza possibilità di utilizzare la BCE come le altre Banche centrali di Gran Bretagna, USA, Cina e Giappone è destinata al default, prima economico finanziario e poi politico.
Ettore Bonalberti
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