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La rete Usa dell’amerikano Renzi

Che Matteo Renzi ami l’America è noto a tutti. Ma solo chi lo conosce bene sa quanta emozione proverà oggi il nuovo presidente del Consiglio italiano nell’incontrare colui che l’ha sempre ispirato, Barack Obama.

Dall’idea di partito alla riforma sul lavoro, dallo stile alla comunicazione, l’ex sindaco di Firenze ha sempre guardate oltreoceano per cercare i suoi modelli. “Loro sanno creare una narrazione, raccontare il loro progetto. Con una incredibile abilità oratoria. Noi siamo vent’anni indietro”, commentò “gasatissimo” dalla convention democratica di Charlotte del 2012.
Proprio nella città del North Carolina, l’allora primo cittadino toscano con ambizioni da leader rafforzò la sua rete di conoscenze internazionali, convinto com’è che “nel mondo in cui viviamo, buoni legami internazionali servono a prendere decisioni migliori”.

I tanti contatti che può vantare il premier sono merito soprattutto del suo fidato collaboratore e amico Marco Carrai, che ha intessuto negli anni una trama di relazioni internazionali che va da Tony Blair a Bill Clinton fino a pezzi privilegiati dell’Amministrazione Obama.

Tra i rapporti più diretti, ne spiccano soprattutto due, di orientamento opposto.
Il primo è Matt Browne che ha lavorato per anni a stretto contatto con l’ex premier britannico Blair e fa parte attualmente del think tank neo-progressista Usa, il Center for American Progress, insieme a John Podesta, capo di gabinetto di Bill Clinton e poi direttore del Transition team di Obama.

L’altro riferimento americano di Renzi proviene dall’altra metà del cielo, quello neocon. Si tratta di Michael Ledeen, politico esperto e navigato che ha lavorato nelle amministrazioni di Ronald Reagan e di George W. Bush, soprattutto nel campo dell’intelligence ed è l’uomo simbolo di un altro think tank, l’American Enterprise Institute.

Renzi può contare anche su un altro interlocutore importante in chiave Usa, l’ambasciatore a Roma John Phillips, amante dell’Italia e soprattutto della Toscana, dove è proprietario di un borgo sulle colline senesi.

Oggi il faccia a faccia con il gradino più alto, Mr. President, che Renzi punta a conquistare con tutte le sue forze. “Ci sarà chimica con il presidente”, ha profetizzato tre settimane fa il segretario di Stato Usa John Kerry.



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