Lo sguardo smarrito di Papa Francesco al fianco di un Obama (fin troppo) raggiante è la cifra del «papato della delicatezza»: niente altro che un rispettoso distacco nei confronti del potere.
Due potenti, ma un solo potentato. Due autorità, ma una sola autorevolezza.
La città eterna torna sull’olimpo del mondo e proprio l’uomo «venuto quasi dalla fine del mondo» la nobilita con un disorientamento disarmante, sincero, quasi fanciullesco.
La saggezza e il potere a confronto. La semplicità e l’ostentazione di fronte ai problemi di un mondo sempre meno a misura d’uomo.
Dall’Ucraina a Lampedusa: la disperazione irrompe nell’agenda del futuro. Di un futuro che invoca pace e progresso, reclama libertà e giustizia, esige responsabilità e coraggio. Di un futuro che pretende un cambio di verso.
Il sereno spaesamento di Bergoglio dinanzi al simbolo del potere secolare, confonde le carte, interroga le coscienze e soffia nelle vele dei cuori.
Oggi, la speranza veste in bianco!