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Tutti i pessimi dati sulla disoccupazione in Italia

Italia. Il tasso di disoccupazione è aumentato ancora a sorpresa a febbraio, di un decimo, al 13%. Si tratta di un nuovo massimo storico da quando esistono sia le serie mensili (dal 2004) che quelle trimestrali (dal 1977). L’aumento è dovuto al calo degli occupati (-39 mila unità ovvero -0,2% m/m) in presenza di una diminuzione meno pronunciata delle forze di lavoro (-31 mila ovvero -0,1% m/m). In totale, i senza lavoro sono 3 milioni 307 mila (+8 mila rispetto a gennaio).

DIFFERENZE DI GENERE

Si nota una divergenza nell’andamento sia dell’occupazione che del tasso di attività tra la componente maschile e quella femminile: tra gli uomini, l’occupazione cala di 65 mila unità e aumentano gli inattivi (di 19 mila unità), il che attenua la salita dei disoccupati (+29 mila); tra le donne, aumenta l’occupazione (+26 mila) ma sale anche il tasso di attività (+14 mila); in ogni caso, il risultato netto è un calo della disoccupazione femminile (-21 mila unità).

LE CAUSE DELLA DISOCCUPAZIONE

Segnali negativi vengono dal fatto che: 1) il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) è sceso ancora, al 55,2% (da notare il 46,6% della componente femminile, pur in aumento di due decimi in termini congiunturali); si tratta di un minimo storico da quando esistono i dati mensili e di un minimo dal1° trimestre del 2000 ove si consideri la serie trimestrale; 2) il tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia di età 15-24 anni) è sceso di appena un decimo (al 42,3%) rispetto al massimo storico toccato il mese precedente (nell’eurozona, solo in Grecia e Spagna si registra una disoccupazione giovanile più elevata).

IN ATTESA DELLA SECONDA META’ DELL’ANNO

In sintesi, il dato conferma la nostra idea che sia ancora presto, visto l’usuale ritardo tra ciclo
economico e tasso dei senza-lavoro e visto che la ripresa in atto è ancora in fase “embrionale”, per vedere un miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro. Le indagini di fiducia più recenti, e in particolare la survey sul morale delle famiglie, hanno mostrato negli ultimi mesi un significativo calo delle attese sulla disoccupazione, ma è ancora prematuro aspettarsi ricadute immediate sui dati reali.

Nella migliore delle ipotesi, visto che una (assai modesta) ripresa del PIL è iniziata solo a partire dal 4° trimestre del 2013, si potrebbe avere una marginale discesa della disoccupazione solo nella seconda metà dell’anno.

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