Tutto è nelle mani della Banca d’Italia. L’Istituto governato da Ignazio Visco deve dare il libera ai nuovi soci di Mps e soprattutto al patto a tre che lega Fondazione Mps, il gruppo finanziario Fintech e il fondo brasiliano Btg Pactual, in vista della ricapitalizzazione da 3 miliardi che attende l’istituto di credito.
I FINI DELLA FONDAZIONE
Comunque l’accordo stretto dal presidente della Fondazione, Antonella Mansi, con il gruppo Fintech e il fondo Btg punta a ipotecare i vertici della banca ora presieduta da Alessandro Profumo e capitanata dall’ad, Fabrizio Viola, anche se l’ente senese ha solo il 2,5% del Monte.
IL VERTICE CHE SARA’
Secondo il Corriere della Sera, infatti, il patto di sindacato tra l’ente presieduto da Mansi e diretto da Enrico Granata con i fondi Fintech Advisory (del finanziere messicano David Guzman, qui ritratto da Rossana Miranda quando chiuse l’operazione Telecom Argentina), al 4,5%, e Btg Pactual (società di investimento brasiliana guidata da Andre Esteves, descritto con dovizia di particolari in questo pezzo di Formiche.net), al 2%, dovrebbe prevedere la presentazione di una lista con alternanza delle indicazioni: un nome dai soci esteri, uno dalla fondazione.
POSTI IN BALLO
Inoltre all’ente spetterebbe — secondo le indiscrezioni sulle bozze, come si legge nell’articolo di Fabrizio Massaro — l’indicazione del candidato presidente, mentre toccherebbe ai soci esteri l’indicazione del candidato alla guida della banca come amministratore delegato.
I TEMPI
Il vincolo di vendita (lock-up) sul 9% sindacato dovrebbe durare due anni, l’intero patto invece tre. Resta da capire – chiosa il Corriere della Sera – se i pattisti attenderanno la scadenza naturale del consiglio della banca ad aprile 2015, o se chiederanno fin da subito posti in consiglio.