L’auspicio di tutti è che alla fine la lista unitaria in chiave Ppe per le Europee si faccia. Non si stancano di ripeterlo dall’inizio i Popolari e l’Udc che già da settimane hanno legato il loro destino in vista del voto del 25 maggio. Lo ripete oggi sul Corriere della Sera Angelino Alfano, lanciando un appello per “la riunificazione dell’area popolare, cioè il Ppe, che in tutta Europa coincide con quello che in Italia si è chiamato centrodestra”.
Tutto andrà come dovrebbe andare dunque? Non proprio, visto che spesso tra i desideri e la realtà il passaggio non è così semplice. Lo testimoniano le estenuanti trattative a cui sono impegnati da giorni i vertici dei tre partiti in questione.
E se il patto tra Alfano e il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa sembra ormai siglato, come rivela il retroscena di Alberto D’Argenio su Repubblica, è con i Popolari di Mario Mauro che i nodi non si riescono a sciogliere, almeno per ora.
Candidature e simbolo i punti più discussi. Quanti saranno i posti in lista per i Popolari? Mauro sarà capolista al nord nonostante i malumori dei lombardi del Ncd come Roberto Formigoni e Maurizio Lupi? Ci sarà un riferimento popolare nel logo della lista a tre che si sta definendo e in cui sembra prevalere la quota alfaniana? Sarebbero queste le domande da chiarire prima di dire sì all’accordo.
Perché, dicono fonti vicine ai popolari, “non è una questione di lana caprina. Il nome di Alfano nel simbolo richiama Ncd e quindi un orizzonte di destra”. Non l’universo centrista su cui ha scommesso il nuovo partito di Mauro fin dalla nascita. Un partito che ha voluto sempre marcare le distanze da Forza Italia e da Silvio Berlusconi e che quindi mal digerisce la prospettiva immaginata oggi da Alfano, nonostante Mauro sia stato un punto di riferimento del Pdl berlusconiano al Parlamento di Strasburgo: “Siamo convinti che alla fine sarà Forza Italia a chiedere di allearsi con noi per costruire una nuova alleanza di centrodestra, capace di sfidare e battere la sinistra nelle urne”, si dice in ambienti vicini ai Popolari per l’Italia.
Mentre le negoziazioni proseguono, Mauro lancia un contro-appello in extremis al leader del Ncd: “E’ importante che ognuno compia il massimo sforzo per privilegiare ciò che unisce su ciò che divide. In alternativa rimangono solo populismi e socialismi. Mi auguro che tutti noi ci confronteremo senza pregiudizi per dar vita ad una stagione nuova”. Se prevarrà ciò che unisce o ciò che divide lo si saprà nelle prossime ore.