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Lorenzin, Mogherini e Pinotti. Come al solito ci salveranno le Signore?

Lo snervante stillicidio di opinioni campate in aria a proposito di spese militari e spending review ha dimostrato ancora una volta come in questo Paese le posizioni, ancorché apodittiche, siano troppo spesso slegate da logica e conoscenza e invece emotivamente affrontate da chiunque e comunque propalate da media desiderosi di fare notizia indipendentemente dall’attendibilità.

In un Paese democratico e civile la politica pone obiettivi e limiti con una cornice che deve contenere le opzioni tecniche idonee. I vertici militari, dal capo di SMD, ai capi di SM delle diverse armi e al segretario generale DNA, hanno le competenze e l’organizzazione per fornire le scelte tecniche idonee e compatibili con le esigenze politiche. Tra l’altro gli elevati costi restringono sempre più le opzioni disponibili per scelte tecniche da tempo motivate.

Abbiamo bisogno di aerei per attacco al suolo: dei 260 teorici (Tornado, Ghibli e Harrier) ne sono operativi poco più della metà e comunque gli ultimi per non oltre 7-8 anni (non abbiamo F15 e Superhornet). L’esercito ha importanti programmi tesi a rendere non solo più efficace e letale, ma anche meno vulnerabile il ruolo di un minor numero di militari sul campo.

La Marina ha scelto la riduzione del numero di imbarcazioni che però devono essere più moderne e multiruolo per le molteplici esigenze dei moderni conflitti.

Sono sicuro che il ministro Roberta Pinotti manterrà gli obiettivi, saprà incidere sui costi comprimibili e accelererà le dismissioni possibili in pieno accordo con le valutazioni tecniche dei vertici militari.

Credo che il governo Renzi garantirà queste scelte come sono stato impressionato dalle capacità mostrate dal ministro Federica Mogherini sul caso marò e dal ministro Beatrice Lorenzin sul caso Stamina. Come al solito ci salveranno le Signore.

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