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Mps, colpo grosso di Antonella Mansi con Esteves e Guzman

La Fondazione Mps designerà il presidente e i soci esteri Fintech e Btg esprimeranno l’amministratore delegato. E’ questo uno dei punti del patto stretto tra la fondazione Mps presieduta da Antonella Mansi e i due gruppi ai quali l’ente senese ha venduto ulteriori quote nella banca presieduta da Alessandro Profumo e guidata dall’amministratore delegato Fabrizio Viola.

LA DURATA DEL PATTO

Il patto, che ha tre anni di durata, prevede un divieto a vendere le azioni di due anni per i senesi e il fondo Fintech (ecco il pezzo su Guzman, il capo azienda), e di 16 mesi per il gruppo brasiliano Btg (qui il ritratto del numero uno del gruppo, Esteves).

LA TEMPISTICA

Fondazione, Fintech e Btg si sono impegnati, si legge nel patto, “nel contesto della prima assemblea convocata a seguito della sottoscrizione del patto parasociale per deliberare sulla nomina del nuovo consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena”, a presentare “una lista congiunta di candidati per la nomina del consiglio di amministrazione” della banca senese.

I PUNTI DEL PATTO

Il punto più rilevante del patto riguarda i veti incrociati per la nomina dell’amministratore delegato e del presidente di Mps, che attualmente sono Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, che scadono nella primavera 2015. “La Fondazione Mps e i due nuovi azionisti sudamericani, se riusciranno a risultare la lista più eletta in assemblea, avranno di fatto concordato e blindato il meccanismo di nomine dei futuri vertici della banca”, scrive Andrea Greco su Repubblica.it.

IL FUTURO AD GRADITO A FINTECH E BTG

Le parti, si legge nel patto pubblicato dalla Fondazione presieduta da Antonella Mansi, “hanno concordato che: la designazione (congiunta) da parte degli acquirenti di un candidato proposto alla carica di amministratore delegato sarà soggetta alla preventiva approvazione della Fondazione Mps, che non dovrà essere ingiustificatamente rifiutata”.

IL PRESIDENTE INDICATO DALLA FONDAZIONE

Al tempo stesso, prosegue il testo, “la designazione da parte della Fondazione Mps di un candidato proposto alla carica di presidente sarà soggetta alla preventiva approvazione degli acquirenti, che non dovrà essere ingiustificatamente rifiutata”.

PATTO PER UNA LISTA UNICA

Complessivamente le parti presenteranno una lista unica che esprimerà un minimo di sei candidati alla nomina del Cda della banca. Il meccanismo stabilito è che i soci sudamericani “avranno diritto di designare congiuntamente il primo candidato della lista”, mentre il secondo spetterà alla Fondazione e così via, fino a un parziale di tre candidati a testa, più due (uno a testa) nella lista del collegio sindacale.



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