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Bce, tutte le mosse allo studio di Draghi

Pubblichiamo grazie all’autorizzazione del gruppo Class e dell’autore, l’articolo di Marcello Bussi uscito sul settimanale Milano Finanza diretto da Pierluigi Magnaschi 

Un mega piano di acquisti di bond societari, 1.000 miliardi di euro in un anno, 80 miliardi al mese. Lo sta studiando la Bce, secondo quanto riportato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). Non appena la notizia è stata diffusa dalle agenzie le borse europee si sono impennate, dando per scontato che il piano verrà davvero messo in atto. Interpellato sull’argomento a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio (Como), il vice presidente della Bce, Vitor Constancio, ha risposto «non ne so nulla».

In realtà il quotidiano tedesco ha subito messo in chiaro che si tratta di una delle ipotesi in campo. Ed è naturale che prima di prendere una decisione su come attuare l’allentamento quantitativo vengano fatte delle simulazioni sugli effetti delle diverse opzioni. Nel caso citato dalla Faz, ha detto una fonte dell’Eurotower, i risultati dei calcoli differiscono ampiamente: «Nello scenario peggiore l’enorme liquidità farebbe aumentare il tasso di inflazione di soli 0,2 punti percentuali, in un’altra simulazione si prevede un rialzo di 0,8 punti percentuali». Inoltre, una fonte dell’Eurotower ha dichiarato alla Faz che «la questione è se in Europa il mercato del debito privato è abbastanza grande per un allentamento quantitativo».

Sempre secondo il quotidiano tedesco, un non meglio specificato membro del Consiglio direttivo di Francoforte avrebbe espresso un forte timore per le possibili distorsioni sui mercati che potrebbero scaturire da un programma di allentamento quantitativo (QE) e, nello specifico, per il rischio di creare una bolla nel mercato delle obbligazioni societarie. Tutto fa pensare che il bastian contrario in questione sia il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. In precedenza era stata La Tribune a parlare di un altro tipo di QE, che riguarderebbe invece i titoli di Stato. Ma non quelli di Italia e Spagna, come verrebbe spontaneo pensare. Secondo il quotidiano francese gli acquisti sarebbero invece concentrati esclusivamente sui bond emessi dai Paesi che hanno la tripla A, ovvero Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo.

In questo modo la Bce avrebbe in portafoglio bond di alta qualità, ma il forte calo dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi spingerebbe gli investitori ad acquistare massicciamente i bond italiani e spagnoli, che hanno rendimenti superiori, spingendo comunque al ribasso i loro tassi. L’istituto di Francoforte, inoltre, non potrebbe essere accusato di finanziare il debito dei Paesi con i conti in disordine perché acquisterebbe solo i bond emessi dagli Stati virtuosi. Tutto fa pensare che la Bce prenderà una decisione il 5 giugno, dopo le elezioni europee del 25 maggio. E da qui ad allora usciranno in continuazione rivelazioni sul QE della Bce. Che forse non si farà mai.


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