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Vi spiego perché la Borsa italiana non è ancora troppo eccitante. Parla Serena Torielli (Advise Only)

“Tutti pazzi per la #Borsa italiana. Ma è rappresentativa? Utility, banche. Il meglio del made in Italy non quotato o listato all’estero”. La finanza viaggia sul tweet. A lanciarlo è stata Serena Torielli, ceo di Advise Only, il primo social network della consulenza finanziaria. Ma prima di fondarlo Torielli ha accumulato una vasta esperienza nelle banche d’affari, in una carriera che la ha portata da JpMorgan, a Goldman Sachs, a Banca Leonardo.

PIAZZA AFFARI AVULSA

“L’indice di Borsa italiana esprime una fotografia che non è corrispondente all’economia del Paese e di certo non è ciò su cui un investitore vorrebbe scommettere – dice Torelli a Formiche.net – A fine settembre 2013 le banche pesavano per il 33% sul principale listino domestico contro il 16,5% in Germania. Poi ci sono le utility, che valgono il 38% del Ftse/Mib mentre a Francoforte siamo a quota 4%”.

LE SCELTE DI BLACKROCK

Una sproporzione evidente, e tanto più significativa considerando che l’Italia “è la seconda economia manifatturiera in Europa, appunto dopo la Germania”, continua Torielli che si stupisce addirittura del rinnovato interesse delle banche d’affari internazionali per il listino nostrano. “BlackRock sta facendo incetta di Italia, ma di fatto scommette su energia e banche. Siamo sicuri che sia la fiche giusta? Si tratta di settori molto più soggetti a vincoli regolamentari che alla crescita del Pil. Mentre manca tutta una parte importante del tessuto industriale italiano”.

LE ECCELLENZE VANNO ALL’ESTERO

Qualche esempio? Le grandi aziende dell’alimentare, come Ferrero e Barilla. “Le nostre eccellenze – dice ancora il ceo – non sono presenti o vanno all’estero. L’esempio più eclatante è quello di Prada che ha scelto la Piazza di Honk Kong”. E non è solo, dunque, la solita storia del modello cultural-familiare che impedisce di cedere il controllo nelle piccole e medie imprese. È una questione più profonda e strutturale che coinvolge anche gruppi grandi ed evoluti. “Mentre tutte dovrebbe seguire un modello più simile a Luxottica, dove Leonardo Del Vecchio ha avuto il coraggio di assumere un ruolo da presidente non esecutivo affidando a un manager professionista la gestione, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi tutti”.

FIDUCIA RENZIANA

Il risultato finale è che costruire una scommessa convincente sull’industria italiana è davvero difficile. Advise Only però ci ha provato pescando soprattutto tre tra small e mid cap, le pmi tipiche del nostro Paese. “Proprio in questo momento, a livello globale, si parla di ripresa economica (il Fondo Monetario Internazionale stima al 3,75% e al 4% la crescita economica mondiale rispettivamente nel 2014 e 2015) e gli investitori sono tornati con fiducia ad investire nel mercato europeo. Italia inclusa. Molti investitori istituzionali credono di sì. Da inizio anno Borsa Italiana è la migliore piazza azionaria d’Europa (+14,8% il FTSE MIB, vs +2,7% dell’indice Euro Stoxx), il rendimento del Btp decennale è passato da 4% a 3,2% e lo spread BTP-Bund da 215 a 170 punti base. Non è poco. Sembra che i mercati diano fiducia al nuovo Governo Renzi e che riconoscano i sacrifici effettuati dall’Italia per tenere i conti in ordine in nome dell’austerity. Del resto, siamo tra i pochi Paesi a vantare un notevole surplus primario). Il “momentum” è insomma molto buono”.

PORTAFOGLI TRICOLORE

Dunque, perché non provare? I portafogli di Advise Only sono due: in quello azionario, che risponde al nome di Valore Italia compaiono i nomi di multinazionali tascabili come Brembo, che fa componentistica per freni e Ima, che si occupa di macchine nel settore del packaging per l’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. O ancora difensivi come Marr nella ristorazione e Recordati nel pharma. Ma anche la società di costruzione Astaldi e gli elettrodomestici di De’ Longhi.
Scommessa Italia invece è il secondo portafoglio, bilanciato, cioè che introduce una quota di obbligazioni, in questo caso al 45%. Attenzione però, per chi vuole puntare sul Belpaese le regole auree sono: orizzonte temporale di cinque anni e destinare solo una frazione del patrimonio. Il patriottismo insomma non faccia dimenticare il mantra degli investimenti, che è “diversificazione”.



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