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Nessun “diritto al figlio”, sono persone non beni

PIERO DELLA FRANCESCA, LA PANCIAho appena terminato di leggere il saggio con il quale michael j. sandel denuncia la capacità del mercato di “corrompere” ciò che viene scambiato: il prezzo è incompatibile con il valore/dignità (“quello che i soldi non possono comprare”, feltrinelli).

la riflessione di sandel mi ha portato a condividere il  commento del cardinale camillo ruini alla sentenza della corte costituzionale che ha censurato il divieto di fecondazione eterologa: “non può esistere un “diritto al figlio”, perché il figlio è una persona“.

oggi, in italia, viene riconosciuto il diritto al figlio. avremo la forza di opporci, domani, al mercato dei diritti al figlio? all’estero c’è già, con le gravidanze a pagamento.

capisco il dramma dei genitori che non possono avere figli. ma non voglio vivere in una società nella quale anche il figlio ha un prezzo e il bimbo da soggetto (desiderato e atteso) diviene oggetto (commerciabile, come le pere e le mele), con l’ulteriore, e non secondario, effetto dell’aggravio della diseguaglianza economica perché se tutti avranno diritto al figlio non tutti potranno permettersi i costi per averlo subito e comme il faut.



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